Pallotta e la Figc: «Servono uomini e regole nuove»

11/07/2014 alle 09:22.
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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Il fronte anti-Tavecchio esce definitivamente allo scoperto. Dopo gli affondi nei giorni scorsi di Andrea Agnelli e Barbara Berlusconi (che tuttavia il primo ‘nemico’ sulla questione lo ha in casa, Galliani), ieri si è aggiunta all’elenco no-Tav anche la Roma. Il club giallorosso ha diramato un comunicato, a firma del presidente Pallotta, con il quale si è mostrato «favorevole all'assoluto rinnovamento di governance, regole e uomini che finora hanno gestito il calcio italiano. Riteniamo che la soluzione delle problematiche debba essere affidata a personaggi autorevoli e indiscutibilmente distanti dalle logiche che fin qui non hanno prodotto soluzioni». L’ultimo riferimento, nemmeno troppo velato, è alla candidatura di Tavecchio che preferisce far replicare gli alleati. Dopo la durissima stilettata di Macalli ad Agnelli, è sceso in campo anche Mambelli, vicepresidente della Lnd: «Agnelli è un gran maleducato, oltre che un incompetente e la signorina Berlusconi non sa distinguere un pallone da un cocomero. Albertini? Non sa nulla e poi non doveva dimettersi?».

Che Agnelli ambisca ad un posto nel consiglio federale non è un mistero ma a frenarlo – oltre alla causa per calciopoli di 400 milioni contro la Figc - è che servono 14 voti (su 20) della Lega di A. Numeri che il presidente della (per ora) non ha. Con lui, infatti, ci sono Roma, , Empoli, Cesena, Sassuolo, Verona e forse il Cagliari. Con Lotito (Lazio) e Galliani (Milan), invece, Torino, , Udinese, Parma, Palermo e Chievo. In stand-by Atalanta, Sampdoria, Inter e . Sì anche il club del presidente De Laurentiis che, pur vedendo di buon occhio la figura del commissario, ieri è rimasto criptico sulla questione: «Il profilo giusto è un presidente moderno, giovane come testa, pronto a rispettare il passato senza rinnegarlo e aprire la porta al futuro. Non bisogna rattoppare ma ricominciare da zero senza aver paura». L’utilizzo della formula «giovane di testa», lascia aperta una porta anche alla candidatura di Tavecchio a patto che il presidente della Lnd dia il via libera alle riforme che De Laurentiis chiede da tempo: serie A ridotta a 16 squadre e via al vincolo sugli extracomunitari, l’obbligo di schierare solamente italiani under 25 in serie B e Lega Pro (ma divieto di tesserare stranieri), revisione della legge 91. E ieri Tavecchio ha teso la mano al presidente del all’inaugurazione del Cinecittà Word: «Sono disponibile a condividere programmi e progetti». Intanto entro venerdì 18 (probabile data del consiglio federale) avrà concluso il giro di consultazioni. A quel punto il quadro sarà più chiaro.