IL TEMPO - «Il progetto non è stato bocciato e al momento i gruppi in consiglio comunale lo stanno discutendo», twitta nel pomeriggio di ieri il sindaco di Roma, Ignazio Marino, per cercare di rasserenare gli animi. Mercoledì, secondo quanto riportato da alcune agenzie, gli assessori allo Sport, Pancalli, ai Lavori pubblici, Masini, e al Commercio, Leonori, avrebbero reso dichiarazioni in cui si esprimevano perplessità sul progetto e il suo impatto. Ieri, in una nota congiunta, i tre Assessori hanno etichettato come «pubblicate non correttamente e in modo parziale» quelle frasi. Insieme ai tre Assessori, nel vertice di maggioranza alla presenza del titolare dell’Urbanistica, Caudo, anche una consistente fetta della maggioranza capitolina avrebbe espresso dubbi consistenti sull’impatto del progetto e sulla sua pubblica utilità.
Quasi in concomitanza con la riunione politica, è partito anche il Gruppo di Lavoro tecnico incaricati di esaminare il progetto. Da un punto di vista pratico, dopo due mesi che il progetto giace depositato in Comune e a dieci giorni lavorativi dalla scadenza del 31 luglio - indicata dal sindaco Marino come quella del responso della Conferenza di Servizi preliminare - ancora sono da fare i controlli sui costi delle opere pubbliche previste dal piano per comprendere se la stima dei costi è corretta o meno e se corrisponde a un sostenibile interesse pubblico.
Quali i passaggi ora? Il primo, il 31 luglio, il responso della Conferenza di Servizi preliminare. Dopo di che, occorre che in Consiglio comunale sia depositata la delibera che dichiari la «pubblica utilità» dell’opera. Quindi, occorrerà che la Regione - essendo necessaria una variante urbanistica - indica la Conferenza di Servizi definitiva a fronte del progetto finale.
Il primo nodo, quindi, sarà proprio la Conferenza di Servizi preliminare. Visto il clima, non è detto che il parere sia necessariamente favorevole.