IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Un anno fa, di questi tempi, pensava di andarsene (la società di mandarlo via, e/o viceversa) anzi, era più di là che di qua, adesso non vede l’ora di ricominciare e riabbracciare la maglia della Roma, con tutti i sogni dentro. Questo è Daniele De Rossi. Poi c’è Miralem Pjanic, che sempre un anno fa, aveva appena ricevuto le chiavi del centrocampo e oggi riparte con un contratto appena firmato e con una maglia che ritroverà spazio nella Grande Europa. E infine l’idolo di tutti, Gervinho. Desaparecido un anno fa, adesso punto fermo della Roma di Garcia. Punto talmente fermo che chiede un bell’aumento dell’ingaggio. Per loro ricomincia il viaggio con la Roma. E tutti (chi più chi meno) vengono da un’esperienza non esaltante al Mondiale in Brasile. Oggi (prima le visite mediche) si parte per gli Stati Uniti, parte la preparazione vera. E alla Roma che sta nascendo si aggiungono tre big..
VOGLIA DI SCUDETTO
Per rivedere Gervinho ci vuole un pochino di pazienza. Ha ottenuto (come Balzaretti) qualche giorno in più per risolvere certe questioni famigliari nel suo Paese. I più maligni pensano che questo sia un modo per tirare un po’ la corda e mettere fretta alla società sul adeguamento del contratto. Un adeguamento come dice lui, non come propone il club. Gervais raggiungerà i compagni appena dopo la prima amichevole (il 23 con il Liverpool al Fenway Park di Boston). Al netto delle beghe contrattuali (è passato a Trigoria il manager) in via di risoluzione (a Trigoria abbondano le richieste di aumento dello stipendio), Garcia si attende molto da lui. Gervinho ha stupito tutti, non il tecnico francese, che lo conosceva dai tempi del Lille. Il suo primo anno si è concluso con 32 presenze e 12 gol. Tanti per uno che - a detta di molti - non sapeva inquadrare la porta. Lui al mondiale non ha sfigurato: due gol contro Giappone e Colombia, l’ultima una rete alla Gervinho, con serpentina in velocità. La Costa d’Avorio è andata subito a casa, lui comunque ha vinto. Ora vuole ripetere l’ultima annata, fatta di tante belle cose. Ripetersi è sempre complicato. La sfida sta per cominciare. Sempre di corsa. Con le treccine al vento e quella fronte scoperta che ha rapito tanti tifosi della Roma. Una vacanza in famiglia per dimenticare il mondiale, una grande stagione con la Roma per toccare il Paradiso. De Rossi sogna lo scudetto che non ha mai vinto e oggi ha capito che è possibile. Daniele non c’era a Rieti, ci sarà per le grandi amichevoli, dove ritroverà la condizione psicofisica lasciata il 24 giugno scorso a Natal, dove l’Italia ha disputato la sua ultima partita del Mondiale ma senza di lui, era infortunato. In passato ha cercato un futuro altrove ma non ce l’ha fatta a cedere, alla fine i sentimenti hanno superato i dubbi, s’è fidato di Garcia e ha ritrovato la sua felicità. Quest’anno il Bayern Monaco ha bussato alla porta della Roma: è in vendita De Rossi? No. E Daniele riparte. Da intoccabile. Con la speranza di vivere un anno che ti può rendere immortale. Anche Pjanic sarà tra i convocati di Garcia per l’America, già si è rivisto sui campi di Trigoria. Al Mondiale è andato come outsider, con la Roma gioca da protagonista. Pjanic ha ricaricato le pile, ha voglia di migliorarsi. Di vincere. Il rinnovo sulle spalle gli consente di proiettarsi serenamente verso il futuro, non come il suo amico Benatia, che stamani dovrà salire sull’aereo per Boston. Pjanic torna a Roma e trova un piccolo Pjanic da crescere e farlo diventare meglio di lui, cioè Uçan.
I TEST VERI
Gervinho arriverà dopo, Mire e De Rossi probabilmente cominceranno a giocare nella seconda parte della tournèe, nell’International Champions Cup, che prevede la partecipazione di Manchester United (che la Roma affronterà il 26 a Denver), Real Madrid (il 29 a Dallas) e Inter (il 2 agosto a Filadelfia, il 4 l’eventuale finale). Dopo il tour in America, una sorta di mini Champions League, la squadra proseguirà la preparazione tra i monti della Stiria, a Bad Waltersdorf, dal 9 al 16 agosto, lì verranno giocate due amichevoli. Lì ci saranno i due che il mondiale lo hanno vissuto di più, Torosidis e Maicon. Più altri nuovi e magari senza qualcuno che ora c’è e tra poco chissà.