IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - Un mix d’uomini d’esperienza e giovani talenti. E’ questa la Roma che Walter Sabatini e Rudi Garcia hanno iniziato a costruire già dalla passata stagione. Una scelta precisa che ha già dato i suoi frutti e che continua ad essere il carattere distintivo della Roma che verrà. Gli arrivi di Ashley Cole e Keita sono in continuità con quelli di Maicon e De Sanctis di dodici mesi fa, ma è sulla linea verde che il ds giallorosso è un vero specialista. Nel giorno dello sbarco nella Capitale di Salih Uçan, centrocampista turco classe ’94 del Fenerbahçe, un altro giovane talento si è vestito di giallorosso. E’ Alan Arario, mezz’ala argentina di 19 anni (è nato il 1 aprile ’95) che arriva dal River Plate a parametro zero. Un colpo in prospettiva per la Roma che, visto il suo status da extracomunitario, dovrà girarlo altrove per i prossimi dodici mesi, probabilmente in una squadra tra Chievo, Sassuolo, Empoli e Cesena, ripetendo così l’operazione che lo scorso gennaio ha portato in Italia altri due campioncini come Sanabria e Paredes. Arario è già nella Capitale dove alloggia e si allena al Mancini Park Hotel. La conferma arriva direttamente da Twitter dove il giovane argentino è attivissimo. «Sono a Roma, che bello! Che caldo…» ha scritto sul social network sabato pomeriggio. E ieri ha fatto sapere ai suoi follower di aver fatto un duro allenamento in albergo prima di farsi una bella passeggiata in centro. A far capire quando è determinato l’ex River Plate c’è sempre un suo tweet del 3 luglio con tanto di hastag #roma: «Quando sogni qualcosa con tanto fervore e desiderio non c’è niente che ti possa fermare». Arario la Roma l’ha voluta fortemente, l’ha scelta decidendo di non rinnovare con il River e preferendo il giallorosso all’Atletico Madrid, la squadra che lo ha cresciuto calcisticamente.
Arario ha un recente passato nella cantera dei colchoneros dove si è formato ed è diventato “grande” prima di far ritorno in patria proprio al River Plate. Arario è considerato uno dei migliori prospetti giovanili del Sudamerica: carattere forte, tecnicamente dotatissimo, con un ottimo fiuto del gol, è il classico volante sudamericano. E’ un centrocampista offensivo dotato di gamba e tecnica, in grado di essere utilizzato da interno o mezzala, in un centrocampo a tre o come centrale in un modulo a due mediani. Ama spaccare le difese avversarie con inserimenti con o senza palla, e riesce facilmente e spesso ad arrivare in zona gol. In molti in Argentina lo paragonano al compagno di squadra Lanzini che come Arario gioca sempre a testa alta e palla al piede, ha visione di gioco e una propensione continua nel vedere la porta quasi da attaccante. Il talento di Arario è esploso nella squadra Under 20 del River Plate che ha coltivato questo talento fino a farlo sbocciare nell’ultima Dallas Cup, vinta dagli argentini con il neo-giallorosso tra gli assoluti protagonisti. Adesso per lui inizia l’avventura italiana. A breve firmerà il suo primo contratto da giocatore della Roma per poi andarsi a fare le ossa in provincia. Per lui e per la Roma il futuro è già iniziato.