IL ROMANISTA (D. GALLI) - Un puntino. Totti dice proprio così. Dice che vuole mettere un puntino. In realtà è molto di più, è un puntone, è l’esatta dimensione di un fenomeno che è stato violento ma isolato, per nulla legato alla tifoseria della Roma. Francesco Totti assolve la Capitale, i romani e romanisti per i fatti di Coppa, per gli spari che anche ieri hanno fatto sparlare in tanti, troppi, di Roma e dei romanisti. «Roma - è il monito - non c’entra niente, è accaduto lì solo perché la capitale ha ospitato la finale ma poteva succedere ovunque. Roma è una città pulita e accogliente. Roma è Roma. È la capitale e va rispettata ».
Il resto passa quasi in secondo piano. Il resto è una sconfitta clamorosa nelle dimensioni ma che va immediatamente ridimensionata per la clamorosa bellezza della stagione giallorossa. Ruoli, età, galloni e blasoni differenti. Eppure Totti e Benatia in questo senso parlano la stessa lingua, sostengono la stessa cosa, quella che ieri hanno pensato tutti i romanisti: la Roma non c’era, non c’è mai stata, era rimasta a casa, al Massimino non si è presentata. Ammette Mehdi: «Non abbiamo mostrato il vero volto della Roma, non abbiamo giocato con la solita cattiveria. Io sto meglio, non ero al 100% e per questo abbiamo scelto di giocare solo per mezz’ora. Spero di essere pronto per la Juve. Il divario con loro? Se è così grande vuol dire che di fronte c’è una squadra di qualità. Oggi (ieri, ndr) non abbiamo mostrato il vero volto della Roma, non abbiamo giocato con la solita cattiveria. E vogliamo vincere la sfida con la Juve in casa».
Il Capitano liquida l’1-4 con queste parole: «Non abbiamo fatto la nostra partita. Nessuno si sarebbe aspettato una Roma così brutta». Capitolo chiuso, si volta pagina, adesso c’è la Juve, poi si finisce a Genova e si riprenderà per davvero dopo le ferie. L’ottavo gol in campionato, il numero 235 in Serie A, il primo della sua storia personale al Massimino. Per Totti è stato un acuto nella mediocrità generale. «Faccio una vita sana, mi mantengo, cerco di fare il professionista al 100%, mi metto a disposizione della squadra con l’esperienza. Nessuno - spiega il Capitano - si aspettava una partita del genere dopo un’annata spettacolare, non abbiamo fatto la nostra partita, dopo i loro due gol è finita la partita. Abbiamo provato a recuperare ma non ci siamo riusciti». Amen. Sky Sport dà vita a un duetto un po’ forzato: da una parte c’è un Totti comprensibilmente non allegrissimo, dall’altra un Buffon dal volto assonnato. Francesco gli fa i complimenti («a una squadra che vince il campionato è doveroso farli», sottolinea). «Quando hai davanti una squadra che viaggia a questa velocità, è difficile raggiungerla. Per noi era dura starle dietro, abbiamo fatto di tutto ma oggi (ieri) abbiamo mollato. Purtroppo abbiamo trovato una squadra che va a 100 all’ora: è difficile vincere il campionato. A Gigi (Buffon, ndr) cerco sempre di fare più gol possibili, pur sapendo che è il portiere più forte d’Europa».
Totti dice di sperare che questo secondo posto sia solo un punto di partenza. «Che sia di buon auspicio.Quando ci sono vittorie su vittorie, pensi sempre in positivo e partendo da quest’anno possiamo fare grandi cose. Cosa manchi alla rosa non sta a me dirlo. È normale che servano dei giocatori di livello internazionale, è normale che servano dei giocatori di esperienza e forti. Cercheremo di riportare la Roma nelle zone alte. Se occorre un attaccante? Io mi faccio da parte, sono 22 anni che dico che serve un attaccante. Se il mister mi fa giocare ben venga, non creo nessun problema. Dobbiamo lavorare per aggiungere ancora più giocatori di livello e già dalla prossima potremmo dire la nostra in Europa». L’Europa. La Champions. «È quasi l’ultima opportunità di vincerla, cercherò di sfruttare nel migliore dei modi questa chance». Totti si affida alla sapiente guida di Garcia: «È venuto a Roma con la mentalità giusta ed è riuscito a cambiare il volto a questa squadra e a tanti giocatori. Il merito di questa annata è in parte suo». Prima bisogna però concludere questa stagione in maniera onorevole. E Totti lancia un messaggio alla Juve. «Domenica sarà una super-partita. anche se i giochi sono fatti, vogliamo far vedere a tutti quanti che la Juve non è più forte di noi. Chi gioca, gioca: per loro sarà dura». Ci sarebbe anche il Mondiale, dopo. Al Capitano viene chiesto se ci pensi ancora. «Ni», risponde, «ci penso, ma leggendo le dichiarazioni che fa il mister non ci dovrei pensare. Io sto facendo il massimo con la Roma, poi se Prandelli prenderà questa decisione valuteremo. La mia sensazione è che andrò in vacanza». Meritata, Capitano. Meritata.