IL TEMPO (A. AUSTINI) - La nuova Roma va costruita dalle fondamenta. Quindi dalla difesa: è sul reparto arretrato che la società sta pianificando le prime mosse più rilevanti.
A partire da Benatia. Sul marocchino si è scatenata un’asta che non può essere sottovalutata. E nonostante tutti i diretti interessati vorrebbero evitare il divorzio, da Garcia ai dirigenti fino al giocatore stesso piuttosto spaesato dal caos che gli si è creato attorno, alla fine la differenza la farà il denaro: se una tra Manchester City, Barcellona e Bayern Monaco dovesse sfondare il tetto dei 30 milioni di euro, allora diventerebbe difficile dire di no.
Al di là della conferma di Benatia e dando per scontate quelle di Castan e Romagnoli, la Roma ha bisogno di un altro centrale. Volendo, uno ce l’ha già in casa: Rafael Toloi ha raccolto pareri favorevoli in questi mesi passati a Trigoria, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale, ma non a tal punto da convincere la società a pagare i 5 milioni e mezzo pattuiti con il San Paolo per il riscatto.
Il suo avvocato Francesco Marseglia, che tiene i contatti con il Brasile, è stato convocato a Trigoria nei prossimi giorni. « La Roma - spiega a tuttomercatoweb - deve ancora decidere le strategie difensive per l'estate. Da lunedì ne sapremo di più ma la certezza è che Toloi vuole restare». Se il San Paolo si accontentasse di 3-4 milioni, potrebbe essere accontentato. Assai più difficile la conferma di Bastos, per il quale servono 3 milioni e mezzo da versare all’Al Ain. Non è tanto una questione di prezzo ma di rendimento: l’esterno ha un po’ deluso lo stesso Garcia che l’ha voluto.
L’altro «pupillo» del tecnico Gervinho, invece, ha fatto benissimo e si è assicurato un premio: il suo stipendio salirà di circa 200mila euro rispetto ai 2.3 milioni netti attuali, mentre la scadenza del contratto resterà invariata al 2017.
Sistemati lui e Pjanic, adesso tocca agli altri. Il primo della lista è Benatia. A patto che qualcuno non lo porti via.