CORSERA (G. PIACENTINI) - «Roma-Juventus non è una partita a rischio». A dirlo, alla vigilia della gara che oggi porterà all’Olimpico oltre cinquantamila spettatori, otto giorni dopo gli incidenti in Coppa Italia, non sono tifosi qualunque ma giornalisti e speaker radiofonici che meglio di altri hanno il termometro degli umori della tifoseria. «Non mi piace fare appelli e credo che non ce ne sia bisogno – il pensiero di Daniele Lo Monaco, direttore di Rete Sport – perché Roma-Juventus sarà una gara senza rischi. Di solito nella gara successiva a un grave fatto di cronaca non succede niente. La tensione da stadio ci sarà, qualche coro anche, ma non mi aspetto problemi di ordine pubblico. L’orario delle 17.45 non mi piace, soprattutto perché in questo periodo a Roma ci sono molte cerimonie e molte famiglie non potranno esserci».
Sugli incidenti in Coppa Italia ha un’idea precisa. «Non mi pronuncio sull’episodio specifico, sul quale non è ancora stata fatta chiarezza e che non si può prevedere, però ci sono state delle decisioni che mi hanno lasciato perplesso: la scelta di far lasciare le automobili ai napoletani a Saxa Rubra e quindi di farli sfilare fino allo stadio per molti chilometri la reputo suicida. Poi non ho capito bene la scelta cervellotica di mandare i tifosi del Napoli, che vengono da sud, in Curva Nord e quelli della Fiorentina, che vengono da nord, in Curva Sud. Mi sarei aspettato delle dimissioni in massa, ma è un esercizio che in Italia è sconosciuto».
Anche Max Leggeri, conduttore a Radio Manà Manà Sport, punta il dito contro chi non ha previsto la possibilità di incidenti. «Chi dispone dell’ordine pubblico dovrebbe saperlo che non si devono creare delle zone in cui le tifoserie possono venire a contatto. Se fuori si crea della promiscuità, come è successo prima della finale di Coppa Italia e come spesso avviene nei derby, diventa un problema. Per Roma-Juventus non c’è bisogno di fare appelli, perché dentro lo stadio non succedono mai incidenti».
Alessandro Paglia, radiocronista ufficiale di Teleradiostereo, ha fiducia nel buon senso dei tifosi romanisti. «Non mi aspetto incidenti, ma solamente ringraziamenti da parte dei tifosi della Roma alla propria squadra che ha disputato una stagione straordinaria. In Italia si affrontano i problemi solo dopo che sono avvenute tragedie. Tra i maggiori responsabili metto i vertici del calcio italiano, che sono lì immobili da venti anni senza fare niente: è soprattutto colpa loro se negli stadi italiani circolano persone come il tifoso del Napoli che ha trattato con Hamsik e che indossava una maglia che inneggiava ad un assassino».
Gli fa eco Alberto Mandolesi, voce storica della radiofonia romana attualmente a Centro Suono Sport. «Quello che è accaduto in Coppa Italia è lo specchio di quello che avviene nel nostro paese. Sulla gara con la Juventus ci sarà una lente d’ingrandimento troppo grande e per questo credo non ci saranno problemi, anche se poi uno si domanda perché lo stadio debba essere militarizzato. I tifosi della Roma, comunque, hanno sempre dato segnali di maturità, anche di fronte ad evidenti ingiustizie e disparità di trattamento. Lo faranno anche stavolta».