GASPORT (A. CATAPANO) - Vent’anni dopo, l’eredità di Ago è nel sorriso sicuro di Marisa, la moglie amatissima che non ha mai smesso di combattere, o nello sguardo dolce di un papà che accompagna il figlio alla sua scuola calcio, «perché in quegli occhi racconta Marisa ritrovo tutti gli insegnamenti di Agostino: lealtà, correttezza, serietà, ma soprattutto voglia di divertirsi.
Questa era l’essenza del suo calcio ed è per questo che continuo ad avere fede, con l’obiettivo che quella bella erba verde che Ago ha calpestato possa diventare un giorno la via maestra da seguire». Ecco perché, a vent’anni dalla morte, non c’era modo migliore di ricordare Agostino Di Bartolomei, il Capitano indimenticato dello scudetto 1983, se non coinvolgendo i più piccoli, i bambini e i ragazzi a cui dedicò, con tutto se stesso, gli ultimi anni della sua vita. Sul campo di Trigoria che grazie a questa proprietà porta il suo nome, stasera fischio d’inizio alle 19 si giocherà una partita speciale, tra gli Esordienti della Roma e quelli del Cinecittà Bettini.
Sotto gli occhi dei dirigenti (sicuri presenti Zanzi e Baldissoni), degli ex compagni (Bruno Conti), dei tifosi, di chiunque vorrà esserci per guardare, tifare, ricordare, e magari commuoversi un po’. Ogni anno E siccome la memoria è fondamentale, perché fissa nomi, gesti, lezioni, in una parola ricordi che altrimenti tornerebbero a volare nel vento, la Roma ha deciso di abbracciare un’idea che da anni frulla nella testa di Marisa: legare il nome di Ago a un torneo giovanile che ogni anno, a Roma, diventi la vetrina per giovani di tutta Italia e magari, un giorno, anche d’Europa. Un Memorial Agostino Di Bartolomei da disputarsi ogni 30 maggio, perché questa data maledetta diventi un giorno da festeggiare e cancelli pure quei rigori col Liverpool, liberi di volare via, loro sì. Noi di restare con un Ago in fondo al cuore.