IL TEMPO (G.GIUBILO) - Ci penseranno gli esperti, a trovare una giustificazione per questa drastica inversione di tendenza del mercato calcistico. Era buona norma che, a fine stagione, si scatenasse la caccia ai bomber di qualità, ma anche ai rifinitori di lusso o ai registi che avessero anche capacità realizzative. L'ultimo botto riguarda un difensore, cinquanta milioni pagati dal solito Psg per David Luiz al Chelsea, che quando aveva speso la metà per arruorarlo sembrava avere fatto uno sproposito. Il brasiliano dovrebbe sostituire un altro acquisito pesante della stagione scorsa, quel Marquinhos che pare destinato a puntellare la fragile difesa del Barcellona di Luis Enrique.
Sembra quasi che nessuna delle società più ambiziose, e soprattuttto più ricche nonostante le sanzioni economiche relative al fair play eluso, abbia in realtà esigenza di forze fresche in attacco. Con le Nazionali in ritiro, la moda consente interviste a raffica con i protaginisti, affrancati dal controllo degli addetti stampa delle società. E così Benatia può esprimere la sua felicità per le attenzioni che gli dedicano club dal nome illustre e dalle grandi risorse, e insiste sulle difficoltà per il rinnovo con la Roma.
In realtà Sabatini non vive un dramma, non si tratta di blindare un campione in scadenza. Con altri quattro anni di contratto, è semmai Benatia a diventare ostaggio della Roma, non viceversa. Anche se l'auspicio generale è che non si debba arrivare al braccio di ferro, molto meglio una franca stretta di mano.