LA STAMPA (G. BUCCHERI) - Il pomeriggio di Giorgio Chiellini nell’arena dell’Olimpico ha fatto alzare i decibel del tifo (contro) giallorosso ad ogni contatto fra il bianconero e i giocatori di casa. Poi, il colpo: la sfida si avvia al cuore della ripresa quando Pirlo prende la mira su punizione, tocca il pallone e, in area, Pjanic stramazza a terra. «Il sangue non esce da solo.Ho ricevuto una botta in faccia...», così il bosniaco che ha appena rinnovato il contratto fino al 2018. Il colpevole è Chiellini, l’arbitro ferma il gioco e la Roma riparte. Colpevole fino alla squalifica con la prova tv? «Il nostro era uno schema, tipo basket. Mi sono mosso per far tirare Asamoah...», spiega il difensore bianconero.
Questa mattina il pallone avvelenato finirà sul tavolo del pm del calcio Stefano Palazzi perché al procuratore federale spetta il compito, codice sportivo all mano, di richiedere l’attivazione della prova televisiva. Lo farà? E, se sì, il ct azzurro farà scattare il codice etico complicando il cammino verso il Mondiale suo e di una Nazionale senza Chiellini? Il gesto del bianconero è evidente. Meno, molto meno la sua natura violenta: Prandelli sembrerebbe orientato a non usare il suo codice che esclude dai convocati tutti coloro che si macchiano di atti al limite del consentito, o qualcosa oltre. E qualche dubbio sulla richiesta o meno di prova tv potrebbero averla gli stessi 007 della Federcalcio. La sensazione è che Chiellini sarà inserito, domani, nella lista dei 30 azzurri per il Brasile senza strascichi di natura disciplinare.