IL TEMPO - Altre quattro persone con caschi e mazze. Anche qualcuno tra loro potrebbe aver sparato. Li sta cercando la Digos. Sono i presunti complici dell’ultrà romanista Daniele De Santis, 48 anni, che sabato pomeriggio si è scontrato coi tifosi napoletani in zona Tor di Quinto. Ha lanciato petardi e fumogeni poi avrebbe sparato tre colpi di pistola calibro 7.65 ferendone tre. L’estremista giallorosso è stato arrestato, ma anche i supporter partenopei. Le accuse sono: per il primo tentato omicidio e rissa, ipotesi di reato che pesa anche sugli altri indagati sospettati di aver aggredito il romanista che a quel punto avrebbe premuto il grilletto. Sono in corso anche i test per verificare se avesse assunto cocaina. Trasferito dall’ospedale San Pietro al policlinico Gemelli, sabato pomeriggio il ferito in fin di vita, Ciro Esposito, 31 anni, è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico, dalle 15 alle 21. E ieri è tornato in sala operatoria per estrarre il proiettile conficcatosi nel petto e fermatosi alla spina dorsale. Gli altri due sono il fratello Alfonso, di 42, con un buco alla mano, al San Pietro. E Gennaro Fioretti, di 26, al Santo Spirito, anche lui con un arto sanguinante. Entro 48 ore il giudice dovrà convalidare il provvedimento del pm Antonino Di Maio.
Stamattina i poliziotti gli consegneranno una prima informativa dove sono ricostruiti i fatti che hanno seminato paura e confusione nella parte nord di Roma, nella zona vicina allo stadio Olimpico, nel pre-partita per la finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Il questore Massimo Maria Mazza sostiene questa dinamica, resa forte dalle varie testimonianze messe a verbale e anche dalle immagini riprese dall’elicottero e dalle telecamere nell’area. De Santis ha lanciato petardi contro i napoletani. Questi gli sono andati addosso. Lui ha cominciato a scappare. Si è diretto verso il circolo ricreativo. Ha scavalcato la recinzione ma è scivolato cadendo a terra. I parteneopei gli sono saltati addosso prendendolo a bastonate. È a questo punto che il romanista ha fatto fuoco. Quando era ancora disteso, ha afferrato la semiautomatica con matricola abrasa e ha premuto il grilletto. Tre colpi hanno preso i feriti subito crollati. Un quarto proiettile non è partito. È stato espulso dalla Beretta che è rimasta con il carrello aperto, e per l’ultrà non c’è stato scampo. È stato raggiunto da una gragnuola di mazzate, al corpo e alla testa. Quando è finita la violenza il suo corpo è stato trascinato per qualche metro all’interno del circolo e la pistola è stata nascosta in un vaso, dove più tardi è stata trovata dalla polizia. La Scientifica ha rilevato anche i quattro bossoli che erano a terra. De Santis era da solo o con lui c’erano dei complici che se la sono data a gambe quando hanno visto che le cose si mettevano male?
Una delle tesi investigative che circola è che l’altro giorno estremisti giallorossi e biancelesti si siano coalizzati in piccoli gruppi per cercare lo scontro fisico con gli altri tifosi delle due squadre. Uno scenario che sapevano bene le forze dell’ordine napoletane e toscane. Una violenza annunciata anche da radio e giornali locali.