CORSERA (G. PIACENTINI) - «Io voglio vincere trofei, non battere record». Non sa più come dirlo, Rudi Garcia, anche se per un destino che a lui sembrerà beffardo ma che non sorprende più di tanto i tifosi romanisti, da anni abituati a vivere sulla loro pelle delusioni storiche, è più probabile che la Roma batta l’ennesimo primato piuttosto che vinca il campionato. Con la vittoria contro l’Atalanta i giallorossi sono saliti a 79 punti, a cinque giornate dal termine: ad eccezione della Juventus di quest’anno, solo l’Inter di Mancini è riuscita a fare meglio (82 nel campionato 2006-2007, il primo post-Calciopoli).
I bianconeri che lo scorso anno stravinsero la serie A, a questo punto erano fermi a 77, due in meno rispetto alla Roma di oggi. Numeri che non consolano il tecnico francese, che con la vittoria di sabato ha eguagliato un altro record: quello delle vittorie in campionato, 24 come Spalletti (2007-08) e Ranieri (2009-10), che però li ottennero in 38 partite. Per superarli c’è tempo, anche se probabilmente non servirà per migliorare il secondo posto ottenuto dai tecnici italiani. Record a parte, c’è un dato che dimostra la maturità raggiunta dalla Roma: dopo 14 giornate nel girone d’andata i giallorossi avevano raccolto 34 punti (10 vittorie e 4 pareggi), nel ritorno 35 (11 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta). Una magra consolazione, ma che fa ben sperare per il futuro e dimostra come la direzione sia quella giusta.
Se poi i giallorossi finissero con 5 vittorie, oltre a frantumare un altro po’ di record, chiuderebbero il campionato a 94 punti. A quel punto saranno andati meglio anche delle previsioni di Garcia, cha alla fine del girone di andata disse di voler chiudere a 88. E se non si festeggerà uno scudetto ma «solo» un secondo posto, almeno non ci sarà il rammarico per non averle provate tutte.