IL ROMANISTA (V. META) - Un mediano difensivo che sapeva segnare. Si autodefiniva così, Johan Neeskens, una vita da alter/ego di Cruijff con l’assillo di portarne lo stesso nome. Miralem Pjanic magari si darebbe del mediano offensivo, però in fondo qualcosa di ciò per cui è passato alla storia Neeskens ce l’ha anche lui. No, non il rigore trasformato dopo un minuto e mezzo e quindici passaggi di seguito dell’Olanda. Piuttosto, il modo di interpretare un ruolo che non s’è mai capito del tutto quale fosse: jolly a tutto campo, l’ideale è metterlo in regia ma insomma, per qualità, visione di gioco e tiro, dove lo metti sta.
Pjanic, nato nell’anno in cui Neeskens si ritirava, in due stagioni e mezza in giallorosso aveva dato un assaggio di un repertorio vastissimo, però finora una cosa non l’aveva ancora fatta: correre in quel modo dai suoi tifosi, maglia al vento e cuore in gola, che poi a parlarne faceva fatica a trovare le parole, lui che pure ha cinque lingue per trovarle. «Non so che dire – Il tutto quando neanche un’ora prima il ds Sabatini aveva lasciato intendere che la firma sul faticoso rinnovo di contratto dovrebbe arrivare entro fine campionato, magari approfittando della prossima parentesi romana del presidente Pallotta, atteso in città tra un paio di settimane per la partita con la Juve. E dopo una partita così, sarà ancora più complicato venire mediare sulle cifre dell’ingaggio. Tutta questa disperata bellezza magari non servirà ad andare oltre il secondo posto, ma intanto la cosa sicura è che lunedì la Juve non vincerà lo scudetto.
«La nostra stagione finisce alla grande, vediamo cosa fa la Juve, se vincerà le possibilità saranno minime ma continuiamo a dare gioie ai nostri tifosi. Peccato non finire primi, ma sono rimaste tre partite, faremo di tutto per riprendere una Juve che ha fatto davvero bene. Noi facciamo quello che chiede il mister, la prestazione di stasera (ieri, ndr) l’abbiamo fatta più volte in questa stagione. Merito del mister, è una stagione incredibile e vogliamo continuare così». Felice anche Francesco Totti: «Questa è una vittoria importante che dà morale e fiducia. Dispiace arrivare a più di novanta punti e non vincere lo scudetto. Però non è finita, se lo dovranno sudare fino alla fine».
Sul suo sito, poi, il Capitano dedica un pensiero a Tito Vilanova: «La giornata ha regalato gioia ma anche dell’amarezza. I sorrisi li ha portati il campo, con il nostro nono successo consecutivo ottenuto in più contro il Milan, una squadra da rispettare sempre e che può contare su giocatori molto tecnici. Se vincere in trasferta è spesso una prova di forza, trionfare in casa, all’Olimpico come stasera (ieri, ndr), è più bello sia per noi che per i tifosi, è festa vera. Il dispiacere di cui parlavo prima è invece per la scomparsa di Tito Vilanova. Se n’è andato un uomo di calcio stimato da tanti e mi unisco al cordoglio espresso da sportivi di tutto il mondo».