LA REPUBBLICA (E. GAMBA) - Con la vittoria di Udine la Juventus si è data un termine, una scadenza: il trentesimo scudetto può arrivare già tra nove giorni, il 25 aprile, e con ogni probabilità non slitterà oltre il 5 maggio, data per altro molto suggestiva per l’universo mondo bianconero. L’ultimo successo non è stato né più importante né più significativo di altri: d’altronde, quando in un campionato si vincono addirittura 28 partite su 33 si instaura quasi una routine del trionfo. Dunque, non si almanacca più di campionato aperto e di altre astrusità del genere. Si fa solo di conto, oramai: alla Juventus mancano otto punti (o anche sette, se riuscisse a non perdere contro la Roma con quattro gol di scarto) per avere la certezza matematica del titolo e questo significa che, anche se i giallorossi non smetteranno di vincere (il calendario non li aiuta: li attendono Fiorentina e Milan), i bianconeri possono diventare campioni lunedì 5 maggio contro l’Atalanta.
Curiosità: anche nel 2013 il titolo arrivò il 5 maggio, giorno che agli juventini non ricorda certo l’ode manzoniana. Le feste verranno anticipate qualora la Roma cominciasse a segnare il passo: se, per esempio, facesse un solo punto nelle prossime due partite, la Juve (si dà per scontato che sabato batta il Bologna) diventerebbe campione d’Italia addirittura senza giocare, perché nella trentacinquesima giornata Roma-Milan sarà venerdì 25 aprile e Sassuolo-Juventus lunedì 28. In ogni caso, a Torino sono felici e soddisfatti per due ragioni: la volata scudetto non si sovrapporrà alle semifinali di Europa League (andata il 24 aprile, ritorno il 1° maggio) e il confronto diretto con la Roma (che si giocherà venerdì 9 maggio se i bianconeri si qualificheranno per la finale di coppa) varrà solo per gloria.
Conte, insomma, s’è messo nelle condizioni ideali per un finale di stagione esaltante, che oltretutto prevede anche la possibilità che si scavalchi la mitica quota 100: servono quattro vittorie e un pareggio, un ritmo assolutamente adeguato agli standard stagionali. La Juve ha virtualmente vinto il campionato il 5 gennaio, quando batté la Roma 3-0 portandosi a +8. Ma è soltanto per merito dei giallorossi che la serie A non è morta nella culla, tant’è vero che i bianconeri rischiano di vincere lo scudetto persino più tardi rispetto a un anno fa, quando festeggiarono alla trentacinquesima giornata. Dodici mesi dopo la concorrenza è cresciuta e la Juve anche: nel prossimo mese possono arrivare uno scudetto, una coppa e una quantità imprecisata di record. La Juventus 2013/2014 avrà un posto nei libri di storia.