IL ROMANISTA (D. GALLI) - È come nello spot di quella nota azienda casearia. La Roma fa le cose per bene. Prima mette a punto gli ultimi dettagli per lo stadio - anche perché ci siamo, il progetto sarà presentato al Campidoglio alla fine della prossima settimana - e poi pensa al mercato. Da una parte si lavora sul futuro, dall’altro si pianifica l’immediato presente. Rapidissimo riassunto delle puntate precedenti.
Il diggì Baldissoni e il Ceo Zanzi sono sulla via del ritorno, tra domani e dopodomani saranno nuovamente a Trigoria. A New York hanno incontrato Pallotta. Col presidente si è parlato essenzialmente di questioni societarie, dallo stadio di proprietà a faccende minori. E anche di mercato? No, dicono a Trigoria, di mercato no, e per un motivo semplicissimo: a New York non c’era l’architetto di questa rosa. Walter Sabatini è rimasto in Italia. È il diesse il deus ex machina della prossima sessione di mercato, è a lui che la società fa capo quando bisogna discutere della rosa.
Questo significa che l’argomento è stato tabù con Pallotta? Difficile crederlo, questo. Pallotta, Baldissoni e Zanzi non si saranno detti "prendiamo questo o quel giocatore", ma è altamente probabile che abbiano discusso (anche) del budget, come è logico che abbiano commentato i due rinnovi più discussi di questi giorni, quelli di Garcia e Pjanic, dati entrambi per imminenti. A grandi linee si sa che la Roma, grazie alla qualificazione diretta alla fase a gironi della Champions, potrebbe essere in grado di spendere una quarantina di milioni sul mercato, senza contare l’incasso di eventuali cessioni. Istruzioni per l’uso. Sono calcoli molto complicati da fare e dunque molto fallibili. Spesso, e spesso per semplificare, per ragioni giornalistiche, quando si fanno i conti in tasca a un club si calcola solo la spesa per l’acquisto dei cartellini. Errore. Bisogna sempre considerare oltre al costo per l’acquisto anche quello dell’ingaggio, lo stipendio del calciatore. Un esempio.
La Roma ha versato zero euro nelle casse del Manchester City per assicurarsi Maicon, ma Maicon percepisce dalla Roma un (sacrosanto) signor ingaggio, da top player qual è. Certezza numero uno. Il mercato sarà una questione a due. Sabatini inizierà a discuterne con Garcia subito dopo l’impegno di venerdì col Milan. Il tecnico lo ha detto e ridetto, vorrebbe mantenere più o meno l’organico attuale, puntellandolo con qualche rinforzo di spessore.
La Roma proverà ad accontentarlo. Se poi dovesse arrivare qualche offerta clamorosa, il via libera sarà sempre congiunto: Garcia e Sabatini. Certezza numero due. Lo stadio. La società sta rispettando i tempi, ha un’agenda programmata, è tutto pronto per la consegna del progetto definitivo. Roma Capitale lo riceverà entro i primi di maggio. A quel punto partirà ufficialmente l’iter. Salvo contrattempi, al momento non all’orizzonte, in un paio d’anni la Roma costruirà la propria casa. Sarà unica, sarà un gioiello. Proprio come lei.