CORSERA (L. VALDISERRI) - Per la famosa regola del bicchiere mezzo pieno non stupisce che a Rudi Garcia non faccia né caldo né freddo che la Roma non vinca a Cagliari dal 1995: «Le statistiche sono fatte per essere cambiate, anche se vincere in trasferta non è mai facile». All’andata, in una gara con il portiere Avramov protagonista assoluto e una decina di palle gol pulite non sfruttate (ma mancavano contemporaneamente Totti e Gervinho), finì 0-0. È chiaro che ripetere un risultato simile vorrebbe dire addio anche alle illusioni «perché le partite alla fine del campionato sono sempre di meno e chi insegue in classifica non ha più il diritto all’errore». Ci sarà Daniele Conti, che Garcia chiama «il figlio di Bruno».
Per molti tifosi romanisti questo significa partire sicuramente con un gol di svantaggio, ma anche in questo caso il tecnico francese non si fascia la testa prima di essersela rotta: «È forte, come altri giocatori del Cagliari, ma questo non vuol dire che cambieremo il nostro gioco. Si va per vincere, come sempre». Per preparare al meglio la gara Garcia ha rivisto anche la partita dell’andata, ma con i suoi calciatori si è soffermato solo sui filmati delle ultime gare dei rossoblu. Fedele al motto «il passato non esiste». La presenza di Radja Nainggolan, che per i tifosi del Cagliari è ancora un idolo, come testimonia un nutrito scambio di amorosi tweet tra il calciatore e i suoi ex supporter, garantirà alla Roma un’accoglienza meno feroce del solito.
Il passaggio del centrocampista in giallorosso ha firmato il trattato di pace dopo le scintille del campionato scorso, quando la Roma vinse a tavolino perché il presidente Cellino, da Miami, invitò gli abbonati ad andare allo stadio di Is Arenas anche se il prefetto aveva richiesto le porte chiuse. Cellino la considerò come un’offesa mortale, prendendosela soprattutto con Franco Baldini, definito un «avvoltoio». Ora le cose sono cambiate, tanto che si parla di un trasferimento alla Roma pure di Astori, a fine campionato. «Radja ha il Cagliari nel cuore – ha detto Garcia – ma so che farà il massimo per la Roma, nel rispetto dei suoi ex compagni e tifosi». Previsti 5.000 spettatori, perché il vecchio Sant’Elia, dove il Cagliari è ritornato, è ancora in attesa delle autorizzazioni per aprire più settori. Dopo lo stadio di Livorno senza tabellone e le curve chiuse per «discriminazione territoriale», Garcia scoprirà anche la meravigliosa realtà italiana degli impianti in deroga.