IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Grazie Roma. Pure contro il Milan hai tenuto fede all’infinito cerimoniale che non finirà di stupire platee nostrane e straniere. L’Olimpico imbattuto è ancora incantato dallo spettacolo che hai saputo offrire a 50 mila cuori. Era importante mantenere la cadenza del passo vincente non solo per ragioni di prestigio al cospetto dell’ex grande meneghina ridicolizzata dalle tue stelle, ma soprattutto per continuare a mettere sotto pressione l’accasciata armata bianconera reduce dalle randellate portoghesi. Chi contava sull’appagamento dei tuoi giocatori, ha dovuto radunare in fretta armi e bagagli e ritirarsi precipitosamente all’ombra della "Madunina".
Grazie Antonello di aver creato per la gente romanista la melodia della vittoria. La nona consecutiva, chiedendo venia all’irriverenza, ha pure il sapore della nona sinfonia di Beethoven a completamento di uno spartito ricco di artisti della musica e di virtuosi del football. Grazie Miralem Pjanic per aver fatto conoscere il Paradiso del gol a platee rimaste stregate. La tua serpentina che ha seminato come birilli i diavoletti rossoneri, rimarrà scritta negli annali e nei ricordi più belli del popolo giallorosso. Grazie Rudi, i tifosi romanisti preferiscono chiamarti con il nome di battesimo perché ormai si è fatta strada la convinzione che tu sia uno di loro. Sei entrato nelle case giallorosse facendo diventare gigante l’orgoglio di appartenenza. Come un mastro della provvidenza sei giunto da una terra lontana a ricostruire mattone su mattone il castello che sembrava ripetutamente svanire come un sogno al risveglio dell’alba. Ci hai regalato sapienza di calcio, restituito fiducia ai campioni delusi alimentato l’entusiasmo dei nuovi. Tutto racchiuso in un cocktail che ha ubriacato anche i vichinghi milanesi.
La tua "scucchia" impunita continuerà terrorizzare pure la vecchia signora, in affanno fino all’ultimo respiro del campionato. Dopo la conquista del posto Champions, forse è stato questo il dono più gradito. Hai tutta l’aria di farle mancare le stampelle nel prossimo campionato. I tifosi romanisti che hai imparato ad amare, ti seguiranno al grido di: "vendichiamo Turone" Grazie Francesco Totti, Capitano per tutte le stagioni. Sei stato un silenzioso tramite fra lo sfortunato maestro Zeman e le novità prorompenti di Garcia. Pure nella partita con il Milan, sono bastati pochi palloni dipinti dal solito pennello a considerare indispensabile la tua presenza nella nuova realtà. Grazie Capitano di aver aspettato mantenendo i garretti lucidi come la tua classe. Ed infine, ma non ultimo, grazie alla passione dei tifosi giallorossi. Essi hanno assolto in pieno il proprio dovere di 12° uomo in campo. Per la serata speciale, migliaia di animi in tumulto sono accorsi a salutare la fresca damigella in procinto di sfilare sulla ribalta della Champions League. Una parte delle glorie romaniste appartiene anche ai loro pianti nascosti , ai puntuali incitamenti dentro e fuori dalle mura di casa, al calore che ha "bruciato" pure i diavoli rossoneri rispediti all’inferno. Grazie !