IL TEMPO (E. MENGHI) - È sembrato il Radja di sempre quello che ieri mattina si è presentato a Trigoria dopo la litigata con la moglie in Sardegna. Sereno e tranquillo, si è allenato regolarmente con i compagni e al bar ha sfogliato velocemente i giornali che parlavano di lui, senza badarci troppo. In realtà, Nainggolan era già passato lunedì al Bernardini, nonostante il giorno di riposo, per parlare con i dirigenti romanisti dell’episodio avvenuto a Cagliari il pomeriggio precedente.
Ieri è stato il turno di Garcia, che non vuole certo entrare nella vita privata del giocatore ma allo stesso tempo è molto attento all’aspetto mentale di chi deve poi mandare in campo la domenica, o in questo caso il sabato. Rudi gli ha fatto capire che, se dimostrerà di stare bene da quel punto di vista, la maglia da titolare sarà sua a Firenze. Taddei è pronto a dare una mano in corsa, mentre Pjanic tornerà in campo dal primo minuto accanto a De Rossi. Daniele e Florenzi, che in questi mesi si sono legati molto a Radja, ieri non erano a Trigoria per via dei test atletici ed emato-chimici a Coverciano: lo ritroveranno oggi alle 11.
Bruno Conti parla sempre con Nainggolan e non gli farà mancare il suo sostegno in questa settimana complicata emotivamente. All’ex terzino giallorosso Candela il belga ricorda un altro ex Roma, che aveva un bel caratterino: «Non voglio commentare cose di vita privata - ha detto a Retesport - ma Nainggolan un giorno l’ho visto arrivare con la macchina a velocità sostenuta a Trigoria e anche dentro ai cancelli. Una cosa che ho visto fare solo a Cassano».
Le regole - Garcia dixit - ci sono, ma chi sbaglia non sarà mai crocifisso sulla pubblica piazza da Rudi, che queste cose preferisce risolverle nello spogliatoio. Così ha costruito il suo splendido rapporto con il gruppo. Intanto, a Cagliari i carabinieri continuano ad indagare sulla presunta aggressione di Radja alla moglie Cladia Lai, figlia di un maresciallo di stanza a Serramanna: se venissero alla luce dei precedenti, sarebbero guai seri per il Ninja.