IL TEMPO (E. MENGHI) - Il lavoro di due anni, un progetto dal valore stimato in un miliardo di euro, è in valigia e un jet privato aspetta Pallotta per portarlo, tra oggi e domani, nella capitale. Prima di svelare il nuovo stadio, il presidente americano farà sosta in quello «vecchio»: martedì sarà all’Olimpico per assistere a Roma-Torino. Il giorno dopo, il 26 marzo, tutta la città si fermerà, non solo per l’arrivo dell’altro e ben più potente presidente Barack Obama, ma anche per ammirare un impianto «hi-tech» con rimandi alla storia capitolina. Marino vorrebbe vederlo costruito in due anni, Sabatini ci scherza su: «Un po’ di ottimismo fa bene».
Ci saranno circa 400 persone in Campidoglio (ore 11, Sala della Protomoteca) e chissà quante in giro per il mondo saranno sintonizzate su Roma Channel o, dall’estero, sul canale Youtube. È un evento mondiale, che richiama anche le attenzioni degli sponsor più importanti. Per discutere i pacchetti per la prenotazione di posti sugli spalti e capire chi è davvero intenzionato a metterci i soldi, Pallotta ha organizzato una festa privata a Spazio Novecento la sera del 26. Ci sarà tempo anche per parlare del contratto di Pjanic: «Stiamo lavorando da tanto - ha spiegato Sabatini - con l’arrivo del presidente le cose possono avere un’accelerata». Rinnovo e stadio, il ritorno di Pallotta promette scintille.