LA REPUBBLICA (M. PINCI) - James Pallotta batte Barack Obama. Mercoledì 26 marzo alle 11 appuntamento in Campidoglio per presentare al mondo quello che sarà il nuovo stadio della Roma. Adesso è ufficiale: il sindaco Ignazio Marino ha messo da parte i timori logistici per la concomitanza con la visita romana del presidente degli Stati Uniti e dato il via libera alla presentazione del progetto di un altro presidente americano, il lider maximo romanista, nella casa del Comune.
Quattrocento ospiti concentrati nella sala della Protomoteca — 300 posti da stiracchiare per far largo a tutti — per l’evento che alzerà il sipario sull’impianto disegnato dall’architetto americano Dan Meis per la società giallorossa: stadio, negozi, megastore, strutture d’intrattenimento, ristoranti, alberghi, scuole e campi di allenamento e per le giovanili. Un progetto imponente nell’area dell’ippodromo di Tor di Valle.
Sarà proprio Marino a aprire la cerimonia, prima di lasciare la platea a Pallotta, pronto a illustrare, a braccio, lo spirito del progetto, svelato al mondo in una video presentazione ancora top secret e destinato diventare un punto di riferimento per l’impiantistica sportiva mondiale. Ma il Campidoglio resta in attesa: prima di prendere una posizione, infatti, le istituzioni locali vogliono conoscere i dettagli del progetto. Già ieri il sindaco ha illustrato il proprio punto di vista, consapevole che «Una grandissima squadra come la Roma ha diritto ad aspirare ad avere il proprio stadio ». Ma che contestualmente «Tutto dovrà essere fatto a regola d’arte e nella visione ambientale che abbiamo voluto portare nella nostra città».
Il Comune vuole essere certo di non trovarsi di fronte a speculazioni edilizie, a un’espansione eccessiva della cubatura, mentre ha già avuto rassicurazioni sul fatto che, come impongono le norme, i realizzatori si faranno carico degli oneri urbanistici per le infrastrutture — una stazione ferroviaria e gli svincoli di Raccordo e Roma-Fiumicino — che porteranno gli investimenti per l’impianto a sfiorare il miliardo di euro. Risposte su costi, sostenibilità dell’investimento — che la proprietà Usa del club affronterà con partner come Nike, Disney, verosimilmente Apple — posti di lavoro generati e metri cubi necessari le darà mercoledì Pallotta con l’architetto Meis e l’ad Zanzi, sotto gli occhi di Totti, del tecnico Garcia, ma anche di ospiti come i presidenti della Regione, del Coni della Figc e della Lega di serie A. «Sono molto attento agli aspetti urbani di viabilità, serve un piano economico e di lavoro chiaro che porti a completare l’opera in due anni», conferma comunque il sindaco. Che su una cosa almeno è perfettamente d’accordo con Pallotta: «Lo stadio della Roma deve essere pronto nel campionato 2016-2017», ripetono entrambi. Aspettativa, per la verità, decisamente ottimistica.