Pallotta trova i nuovi soci per lo stadio della Roma

28/03/2014 alle 08:38.
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GASPORT (M. CECCHINI) - La storia, a volte, lascia tracce che non si possono cancellare. Un esempio? Chi legge questo giornale sa bene come il magnate George Soros, nel 2008, fosse stato ad un passo dall’acquistare la Roma. Poi però il tempo passa e tutto pare svanire. A ristabilire la verità stavolta ci pensa James Pallotta che però per evitare rimpianti si proietta anche nel futuro. «Soros era interessato alla Roma dice a Sky Lo so perché un mio amico lavorava con lui. La trattativa si è interrotta il giorno prima di firmare. Stavano per farlo, ma alcuni avvocati hanno cercato di cambiare le condizioni, così Soros ha fatto saltare tutto rinunciando all’affare».

«Soros a un passo» Svanito Soros, per crescere il nuovo stadio pare indispensabile. «Roma è visitata da più di 30 milioni di turisti, i tifosi hanno passione, è necessario avere un nuovo impianto. È fondamentale se vogliamo competere ai più alti livelli nel mondo». Proprio per lo sviluppo dell’impianto, in tarda serata è arrivata l’ufficialità della partnership con la catena alberghiera , che ha acquisito una quota di minoranza del club. La società americana affiancherà quindi Pallotta nella costruzione del nuovo impianto.

Il futuro E ? «Rudi non ha fretta di rinnovare. Siamo pronti a sederci con lui in qualsiasi momento. Lui si trova molto bene qui e non vedo perché non dovrebbe restare a lungo. Lui pensa solo a vincere e a portarci in ». Sognando magari già per il prossimo anno la migliore finale possibile. «Quale? Forse JuveRoma: sarebbe fantastico». Pallotta poi non è contento dei procuratori. «In Usa non succede che dopo aver firmato un contratto si pensi subito al rinnovo. Per me è stata una sorpresa. Ho parlato con tanti proprietari, molto frustrati dai rapporti con gli agenti per come gestiscono i giocatori. Prima o poi questa cosa dovrà cambiare». A proposito di cambi, spazio alla moviola? «Anche se nel basket sono stato multato per proteste, so che arbitrare è difficile e poi a volte in campo ci sono degli attori incredibili. Dovrebbero inventare una categoria di Oscar per loro! Ma non sono sicuro che i replay e la tecnologia funzionino. Potrebbero essere utili per i gol. Mi piacerebbe che sperimentassero la tecnologia durante le amichevoli». La tecnologia, però, sarà usata contro i teppisti. «Il razzismo deve essere eliminato, cancellato. Bisogna identificare i veri colpevoli, non i settori. Non si possono punire tutti, è assurdo. I colpevoli non devono entrare più. Gran parte della tecnologia servirà per garantire la sicurezza. Vogliamo che i tifosi della siano liberi di divertirsi, ma ci deve essere un limite. Saremo in grado di identificare i colpevoli e non potranno più tornare allo stadio.

e la maglia I titoli di coda li lasciamo a . «Le bandiere sono uniche. A Boston avevamo Bird e Pierce. Sarebbe fantastico poter replicare , , . Mi piacerebbe avere giocatori che possano restare per 1015 anni. Quando smetterà, però, ritireremo la maglia». Ma al momento non sembra proprio una cosa all’ordine del giorno. Per fortuna.