IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Garcia si presenta al Bentegodi a petto in fuori. Perché garantisce che la Roma si piazzerà seconda e quindi parteciperà alla prossima Champions. «Entreremo direttamente alla fase a gironi». Sicuro sul futuro della squadra e non sul suo. «Io ho sempre la valigia pronta». A Trigoria, in attesa dello sbarco di Pallotta, i dirigenti giallorossi si chiedono subito, non senza il comprensibile stupore, perché il francese se ne sia uscito così proprio nel giorno in cui dà per certa la partecipazione al torneo continentale più prestigioso. Il ritorno nell'Europa delle big dovrebbe certificare il prolungamento del contratto di Rudi e mai metterne in discussione la permanenza. Il tecnico di Nemours, invece, fa tutto da solo. Magari per spostare l'attenzione sulla questione personale e lasciare così tranquilli i giocatori ora che il Napoli, senza più impegni infrasettimanali, avrà pensieri solo per il sorpasso, anche se ha 3 punti in meno in classifica, 10 gare e non 11 (come i rivali) da giocare e la peggior differenza reti negli scontri diretti.
PENSIERO STUPENDO La Roma entra in questo stadio per la seconda volta nel 2014 e in soli due mesi. Il 26 gennaio, contro il Verona di Mandorlini, il primo successo esterno del nuovo anno e tre mesi dopo l'ultimo, quello al Friuli contro l'Udinese, il 27 ottobre, firmato da Bradley che oggi non c'è più. Stasera, invece, il Chievo quartultimo fa tornare in mente addirittura il momento più bello della stagione Roma: anche se con Sannino in panchina e non Corini, il tecnico attuale che nei due precedenti ha due vittorie contro Zeman e Andreazzoli, resta l'avversario del record delle 10 vittorie di fila all'inizio di questo torneo. Il brindisi la notte del 31 ottobre, con rete di Borriello, pure lui poi andato via: giallorossi in testa alla classifica e la Juve dietro 5 punti. Ora che il film del campionato sembra avere il finale scontato, con i bianconeri ormai lontanissimi (14 punti in più), Garcia non vuole altri colpi di scena, come quelli visti dopo il decimo turno del girone d'andata. Anzi nemmeno prende in considerazione che cosa potrebbe determinare l'eventuale scivolamento al terzo posto: «Non succederà. Andremo direttamente in Champions, ma se dovesse accadere per me sarebbe un vantaggio aver già affrontato questa situazione». Con il Lille andò alla fase a gironi passando dai preliminari, ma società e squadra uscirono da quel risultato, intermedio, appagati. Il Napoli senza Europa League, comunque, non diventa più pericoloso: «L'eliminazione può avere il lato negativo perché non passi il turno e quello positivo che devi giocare meno partite, come direi io ai miei calciatori». Mercoledì la presentazione del nuovo stadio. Garcia avverte: «Spero che il giorno dell'inaugurazione io sia ancora qui, ma non dipende mai solo dall'allenatore. Io sono uno che ha la valigia sempre pronta perché nel calcio può succedere di tutto. Mi auguro di restare qui a lungo perché qui sto benissimo. A Lilla sono stato il primo tecnico del nuovo impianto. Vedremo se succederà pure qui». ROTAZIONE RINVIATA Sono 22 i convocati per questa nuova trasferta a Verona: torna a disposizione Maicon, pronto a riprendersi il posto. Torosidis è il favorito per la fascia sinistra, dove Garcia dà chance pure a Romagnoli che «è maturo» e resta un centrale «ma è anche polivalente». «Penso solo a vincere contro il Chievo, poi mi occuperò del Torino». Rudi, intanto, rinvia il turnover a martedì sera e chiarisce come mai Gervinho è sempre titolare: «Contano i risultati e le statistiche, vedendo se il giocatore è decisivo o no: per un attaccante vuol dire far gol, assist o anche solo partecipare alle azioni vincenti. Ho la fortuna di avere più giocatori con lo stesso profilo. Bisogna fare pure attenzione a come stanno fisicamente, ma questo si analizza giorno dopo giorno, gara dopo gara». Previste, dunque, sostituzioni in corsa soprattutto davanti. «Ljajic non è un caso. Ci sono scelte da fare davanti e a centrocampo, dove mi manca ancora De Rossi, ma ho sempre Florenzi che può giocare lì e Mazzitelli che sta crescendo e mi sembra pronto: adesso tutti devono sentirsi importanti. In queste cinque partite avrò bisogno di tutti».