IL ROMANISTA - "Panorama", e non il fazioso "Romanista", sarà costretto a riaggiornare la classifica. C’è stato un altro furto a danno del campionato e a vantaggio dell’unica squadra che, evidentemente, è stato scritto che debba vincerlo. La Juventus è stata aiutata un’altra volta, a danno della Fiorentina alla quale è stato impedito di pareggiare, e a danno della Roma, che si è vista scippare un’altra possibilità di riavvicinamento. E c’è anche la presa in giro: «Buona la Fiorentina a pranzo. Ci rivediamo fra quattro giorni, per cena», hanno ironizzato a fine partita i maghi dei social network (ufficiali!) bianconeri.
La Juve ha rivinto, ma ha "ribarato". Passata in svantaggio a fine primo tempo per il gol (splendido) di Asamoah - il ghanese fa fuori quattro viola e poi insacca sul palo opposto - la Fiorentina a inizio ripresa va a caccia del gol dell’1-1. Gol che trova subito, al 2’, con Diakité. Palla a spiovere, mischia, confusione, l’ex laziale è più lesto dei colleghi juventini: raccoglie e batte a rete. L’esultanza però dura pochissimo, perché Orsato di Schio annulla per fuorigioco. Ma c’è? Non c’è? Da vivo si può parlare di episodio quantomeno dubbio, e nel dubbio gli arbitri fischiano a favore della Juve. Sta scritto da sempre, sta scritto ovunque, e figuratevi se non poteva essere scritto a casa loro, allo Juventus Stadium. Negli studi di "Mediaset Premium", e non nella redazione del fazioso "Romanista", l’ex internazionale Paparesta accusa il guardalinee Nicoletti, l’autore dello "sbandieramento": «Il gol era regolare. È stato un errore grave. Diakité è stato fermato su una punizione viola dal limite, ma Pogba con i piedi teneva in gioco il giocatore fiorentino».
Non solo. La Juventus si fa anche beffa della Viola, con un tweet sarcastico ed evitabilissimo che scatena la reazione indignata dei tifosi della Fiorentina: «Buona la Fiorentina a pranzo. Ci rivediamo fra quattro giorni, per cena». Il riferimento è all’andata degli ottavi di Europa League, che si giocherà giovedì alle 21.05. Per la Juve è la quattordicesima vittoria consecutiva. «Lo scudetto è nostro al 50%», commenta Conte. L’altro 50% è degli arbitri. A margine, poco da segnalare. Anzi, una cosa sì. Una cosa grave. I cori antisemiti della curva juventina, che per offendere i fiorentini ha cantato: «Fiorentini non italiani, ma soltanto una massa di ebrei». È indignata la reazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna: «Ancora una volta l’imbecillità di alcune frange del tifo è tornata a palesarsi durante una partita di calcio. Gli indecenti cori antisemiti pronunciati da un gruppo di tifosi della Juventus nel corso del nono minuto dell’incontro casalingo con la Fiorentina, cori amplificati e propagati anche durante la diretta televisiva, sono la triste conferma di quanto ancora resti da fare per sradicare odio e pregiudizio dove dovrebbero invece albergare valori di lealtà, passione agonistica, amore per lo sport.
L’auspicio - spiega Gattegna - è che possano essere al più presto presi i provvedimenti più opportuni e che i responsabili di queste azioni siano messi in condizione di non poter frequentare le curve degli stadi per lungo tempo. Spero, inoltre, che la giustizia sportiva faccia il suo corso, senza sconti». E il resto della Serie A? La Samp compie un’impresa, rimontando lo 0-2 del Livorno e imponendosi alla fine per 4-2 (la terza marcatura è di Okaka). Poco da segnalare. O nulla, come il nulla che raccoglie la Lazio, battuta in casa dall’Atalanta in un altro nulla. Quello dell’Olimpico. Appena 4 mila spettatori. Stadio vuoto per protestare contro Lotito. Presidente, non molli.