Garcia: «Mi tengo i miei, al Napoli non invidio nulla»

09/03/2014 alle 10:12.
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A tutto tondo. La trasformazione di da allenatore che non tutti conoscevano a piccolo Ferguson della Roma è ormai completa. Capita, così, che alla vigilia di un big match come - Roma, vero spareggio per la conquista del secondo posto che qualifica direttamente ai milioni della , riceva più domande su argomenti vari che sulla partita che lo aspetta. E il tecnico non si tira indietro, perché ha capito in fretta che il calcio italiano non è fatto solo di partite e di pallone, ma anche di tanto altro. Soprattutto a Roma.

Il primo aggancio è la conferma delle tre giornate di a , che , come fa sempre con tutti i suoi giocatori difende a spada tratta: «La giustizia sportiva? In Italia è questa e la dobbiamo rispettare. Gli arbitri di porta? Li ho già visti in Europa League con il Lille, ma per me con loro cambia poco. Insisto sulla mia idea: la tv serve o non serve? Se serve, deve valere sempre. L’interpretazione, invece, è pericolosa: era stato condannato in precedenza dalla tv e dalla mancata chiamata in nazionale. Forse era meglio convocarlo e, dopo il giudizio, magari mandarlo a casa. Per me l’arbitro ha visto e non ha fischiato perché la mossa di era una presa di posizione in area. Daniele mi ha detto di non essersi accorto della cosa. E nemmeno Icardi. Queste cose nell’area succedono. Il calcio non è ping pong o danza, è uno sport di contatto».

Detto questo, resta il . Una squadra capace di segnare alla Roma 5 dei 16 gol incassati in tutta la stagione giallorossa, eliminandola dalla Coppa Italia: «Dobbiamo prenderci una rivincita, proprio come abbiamo fatto contro la , l’altra avversaria che in questa stagione ci ha battuto. Andiamo al San Paolo con ambizione e spero di vedere una bella partita. Cosa ruberei al ? Niente. Sono contento della mia rosa e dei miei giocatori. Siamo secondi, con numeri da record: vuole dire che la rosa è forte».

Bisognera, però, commettere meno errori possibile: «Abbiamo qualità in tutte le zone del campo e dobbiamo sfruttare la nostra capacità di segnare in qualsiasi momento. Però dobbiamo anche essere più efficaci in difesa, rispetto all’ultima partita contro il (la sconfitta 3-0 in Coppa Italia; ndr). Non vorrei più rivedere gli errori individuali in difesa che ci sono costati i gol: è una questione di concentrazione, come sui calci piazzati. Questi dettagli possono decidere una gara di alto livello»