Falcao: «Stadio bellissimo»

28/03/2014 alle 09:22.
falcao

IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - «Siamo uguali». La storia che va a far visita a se stessa. Il Divino, l’Ottavo Re di Roma è tornato. E lo ha fatto per rendere omaggio alla storia di quella squadra che lui ha fatto diventare regina. All’uscita della Factory Pelanda Paulo Roberto Falcao ha il suo solito sguardo, quegli occhi piccoli e stretti da un velo di commozione. Nessuna lacrima, «perché la Roma non ha mai pianto e mai piangerà» diceva il suo presidente Dino Viola, ma la faccia, coperta da un cappello eccezionale almeno quanto lo era lui sul campo, quella sì, racconta da sola un mare di emozioni. Quelle di un uomo che a distanza di anni ripercorre il periodo più bello e intenso della sua vita.

Rivede se stesso, le sue foto, le sue maglie, i suoi compagni, le sue coppe, quelle vinte e quella maledetta sfumata all’ultimo con il rimorso di un rigore mai tirato. Paulo Roberto Falcao ha la Roma sulla pelle, nel cuore. Paulo Roberto Falcao è la Roma. «È lo stesso amore mio, siamo uguali» risponde a chi gli chiede cosa prova di fronte all’affetto che i romanisti continuano a dimostrargli. "Roma Ti Amo" è il nome della mostra dove è racchiusa tutta la storia giallorossa che ieri il Divino ha visitato, sembra averlo dato lui questo titolo. Amore per Roma, la Roma e la sua gente. E l’ultima prova si è avuta ieri: al termine della visita privata all’interno della mostra Falcao ha voluto incontrare i tifosi arrivati lì solo per lui. Foto, autografi, strette di mano e sorrisi. Circa mezz’ora, più del previsto perché ha voluto salutarli tutti, uno a uno, senza lasciare nessuno con l’amaro in bocca di non esser riuscito a vedere il Divino.

A un bambino che voleva farsi autografare la maglia della Roma in tutta fretta per paura di perdere l’occasione, Falcao ha preso la maglia in mano, l’ha tenuta ben tirata e ha detto: «Lo faccio qui l’autografo, altrimenti la rovini». La Roma è sacra, è al di sopra di tutto. Questo è Paulo Roberto Falcao. All’uscita della mostra il brasiliano ha raccontato la sua gioia per il ritorno nella Capitale e ha lanciato un messaggio a : «Tornare a Roma è stata un’emozione fantastica, mi trovo sempre molto bene qua. Il nuovo stadio è bellissimo. La sta facendo bene, ma la Roma sta facendo benissimo. lo aspetto in Brasile per il Mondiale». Dentro a "Roma Ti Amo" Falcao ha passato più di un’ora. All’entrata è rimasto subito stregato dalla sala delle maglie, tante quelle di , immancabile la sua numero 5, la più vecchia quella di Da Costa, una di quelle che è andato a vedere con più attenzione è quella che l’amico Agostino Di Bartolomei aveva indossato con la Primavera.

Il viaggio nelle emozioni è iniziato da molto lontano: il Divino è rimasto affascinato di fronte alla scrivania originale dell’ufficio privato di Italo Foschi dove il 7 giugno 1927 si raggiunse l’accordo per la fusione delle tre società «Alba», «Fortitudo» e «Roman» che portò alla nascita dell’As Roma. Il brasiliano è rimasto incuriosito dal reperto e dalla sua storia: i discendenti di Foschi l’hanno custodita per decenni a L’Aquila e grazie allo storico della Roma e stupenda penna de "Il Romanista", Massimo Izzi, oggi è visibile alla mostra. Il cuore dell’Ottavo Re di Roma si è stretto quando ha visitato la sala che racconta gli anni dal ’70 al ’90. I suoi anni, il suo allenatore, i suoi amici, la sua Roma. C’è tutto su di lui: dagli articoli sul suo esordio contro il Como, alle foto della finale persa contro il Liverpool del 30 maggio ’84, passando per le immagini e i reperti dello scudetto dell’83. Ma a lui, il Divino, quattro cose l’hanno colpito più delle altre: la foto dell’abbraccio tra Agostino Di Bartolomei e Carletto al fischio finale di Roma- Avellino, quella del suo gol al Pisa con Aldo Maldera che lo rincorre, gli scarpini storici del Barone Liedholm e il video del gol di Turone. Ancora gli brucia a Falcao, e si vede. Dopo aver visto e rivisto le immagini il brasiliano si è lasciato sfuggire: «Me lo poteva lasciare a me quel pallone, avrei segnato anch’io. Sarebbero stati due gol regolari».

L’Ottavo Re di Roma poi si è divertito nel vedersi nel calcio balilla gigante che vede la formazione della Roma attuale contro quella della Hall of Fame. Si è poi sdraiato, come avevano fatto anche e , sul tappeto verde della sala cinema e si è fatto fotografare davanti alla teca che racchiude le 5 maglie della sua vita (Roma, Brasile e Internacional). La visita si è conclusa davanti al pezzo pregiato della mostra: il plastico del , presentato mercoledì in Campidoglio, arrivato ieri a "Roma Ti Amo". «Bellissimo» ha detto Falcao che è rimasto colpito soprattutto dal particolare della , staccata dagli altri settori. In quello stadio il primo calcio d’inizio lo darà ma Falcao spera di essere lì quel giorno. «Magari giocarci una partita di vecchie glorie» aveva scherzato mercoledì con Bruno Conti. Averli visti tutti e tre insieme in Campidoglio è stato un tuffo al cuore per tutti i romanisti. Poterli rivedere tra due anni nella nuova casa giallorossa sarebbe un omaggio a chi la Roma l’ha fatta grande, a chi a Roma ha fatto la storia e ieri si è emozionato andandola a ritrovare.