IL ROMANISTA (V. META) - L’occasione è di quelle che fanno gola. Nel derby delle gerarchie rovesciate che stamattina a Formello (calcio d’inizio alle 11.30, diretta su Raisport) mette di fronte la Lazio capolista e la Roma che insegue, terza e con sette punti di distacco dalla vetta, centrare il colpo significherebbe riportare a Trigoria una supremazia cittadina che manca da due anni e magari rimettere qualcosa in discussione in chiave classifica. Anche perché se vincere il girone al momento sembra improbabile, in casa Roma la convinzione di poter fare qualcosa di importante direttamente alle finali di Rimini c’è ed è pure forte.
Solo che l’unico modo per arrivarci senza passare per il doppio turno di playoff (fatale lo scorso anno) è arrivare fra le prime due, e vincere oggi è l’unico modo per non perdere definitivamente il diretto per la Romagna, visto che la Fiorentina, attualmente lontana tre punti, deve recuperare una partita. Tutte considerazioni che inevitabilmente diventano relative quando si parla di derby. Dopo due anni e mezzo di delusioni, è tempo di rimettere la chiesa al centro del villaggio. La Roma non vince un derby dall’ormai leggendario 7-1 a porte chiuse del 2011, anno dell’ultimo scudetto e delle ultime gioie contro la Lazio, visto che qualche mese prima Florenzi e compagni si erano pure presi il gusto di sbatterli fuori dalla Coppa Italia.
Da quel giorno memorabile di febbraio, tanta rabbia e qualche rimpianto: due pareggi nel 2012 (3- 3 e 1-1 in casa, più la sfortunata semifinale scudetto di Gubbio), un pari e una sconfitta lo scorso anno (2-2 a Formello e 0-1 a Trigoria), ancora una sconfitta quest’anno nel girone d’andata, quando i giallorossi si sono fatti rimontare l’iniziale vantaggio di Di Mariano. Un girone dopo, di cose ne sono cambiate parecchie. È cambiata innanzitutto la Roma, rivoluzionata in attacco dagli acquisti di gennaio che hanno portato ad Alberto De Rossi quel centravanti che finora era mancato.
Valmir Berisha, capocannoniere dell’ultimo Mondiale Under 17 e già a segno una settimana fa contro il Trapani, non può che essere il più atteso. Potrebbe essere lui a spostare gli equilibri in una partita tutt’altro che facile, visto che la Lazio di Bollini ha dimostrato di saper vincere anche priva del suo fuoriclasse, l’ex canterano Keita, ormai titolare con Reja. La sua uscita di squadra ha coinciso con l’esplosione del chiacchieratissimo Minala: si faticherà pure a dargli 17 anni, ma intanto lui continua a vincere le partite quasi da solo. La buona notizia è che Alberto De Rossi avrà l’imbarazzo della scelta al momento di stilare la formazione. Davanti a Proietti Gaffi ci saranno Balasa, Somma, Boldor e il grande ex Vlad Marin, al ritorno a Formello contro la squadra che lo ha lanciato. In mezzo Battaglia con Pellegrini e Tibolla, mentre in avanti Berisha andrà al centro dell’attacco con accanto Ferri e Vestenicky, altro volto nuovo di gennaio. Per rimettere a posto le gerarchie, prima di tutto.