IL TEMPO (A. SERAFINI) - Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Non è solo una canzone: a volte il destino riserva inaspettate sorprese. Il rapporto tra la Roma e Lamela non è certo terminato con la «ricca» cessione del talento argentino al Tottenham. I fallimenti del primo biennio romanista nell’era americana hanno portato alla rottura quasi necessaria di un legame che probabilmente nessuna delle parti voleva interrompere.
L'addio è stato doloroso e al momento non ha premiato la scelta del «Coco» che nella sua prima stagione londinese si è notato soltanto per il continuo passaggio tra la panchina e l'infermeria: ancora a secco in Premier League, Lamela ha collezionato soltanto 9 presenze in 331 minuti giocati, segnando la sua prima e unica rete ufficiale in Europa League contro i modesti moldavi dello Sheriff.
L'ultimo infortunio alla schiena gli ha permesso però di far rotta nuovamente nella Capitale dove saltuariamente l'argentino si presenta per sottoporsi alle cure per migliorare il problema accusato alla vertebra. Lamela, d'altronde, non ha mai nascosto la sua passione per Roma: intercettato sabato scorso mentre si dirigeva alla scuola calcio di un amico, in molti lo hanno fermato per scattare una foto. Qualcuno lo ha applaudito, proprio mentre la domanda di un tifoso nasceva spontanea: «Ma perché non torni con noi?». Lamela sorridendo ha risposto con un «Chissà, vediamo», prima di salutare e salire in macchina.
Una frase di rito o forse una speranza che in cuor suo condivide senza dubbi anche Walter Sabatini, il «padre» calcistico del talento volato dall'Argentina, ansioso di poter dimostrare di valere tutti i 18 milioni che la Roma fu costretta a sborsare per strapparlo al River Plate. La storia ha poi dato ragione ad entrambi (il Tottenham ha pagato il cartellino 30 milioni più 5 di bonus), ma il sogno di poter tornare nella società che lo ha consacrato rimane comunque complicato. Nonostante i buon uffici con il Tottenham di Franco Baldini e l'ottimo rapporto tra Sabatini e il procuratore di Lamela, Sabbag (che intanto ha portato Paredes e si vede spesso col ds) gli ostacoli non mancano. Difficile da scalare quello economico per un calciatore che nonostante l'inconfutabile svalutazione del cartellino guadagna circa 4 milioni di euro netti a stagione. Da aggiungere poi alle volontà del padre Josè che in estate ebbe un ruolo fondamentale per il passaggio del figlio nel club londinese.
Sabatini si informa spesso sui problemi che hanno caratterizzato la scarsa integrazione di Lamela in Premier, pensando talvolta ad un ricongiungimento che non troverebbe neanche l'opposizione di Garcia, costretto in estate ad assistere ad una cessione fondamentale per sistemare le casse giallorosse. Se ci sarà la possibilità, le porte di «casa» saranno sempre aperte per il Coco.