IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - È stata la sorpresa dell’ultima ora di Rudi Garcia, Michel Bastos. Cioè l’uomo che la Roma aveva strappato proprio al Napoli. Manon sempre le sorprese sono gradite. In campo contro il Napoli ci va il brasiliano ex Lione e non Maicon, relegato inizialmente in panchina per la botta subita al ginocchio durante il derby. Bastos titolare e, qui sta la sorpresa, nel ruolo di esterno basso a sinistra, quellolasciato libero dailungodegenti Balzaretti e Dodò, e ricoperto fino a domenica scorsa dal dignitoso Torosidis, spostato ieri sera a destra. Un ruolo delicato, soprattutto nel sistema di gioco di Garcia. In pochi, a dire la verità, avevano ipotizzato che Bastos potesse essere impiegato come esterno basso, soprattutto dopo averlo visto giocare, e bene, nell’esordio domenica passata contro la Lazio, in attacco. Quella, invece, sorpresa gradita.
UN AZZARDO Michel si è messo a fare il difensore e in fretta ha messo in mostra i suoi limiti legati a quel ruolo. A cominciare dall’errore, vistoso, che ha consentito al Napoli di passare in vantaggio con Callejon: questo perché il brasiliano ha fallito l’interdizione e ha regalato a Maggio la possibilità di pennellare il pallone al centro dell’area giallorossa. Non solo, lo stesso Bastos è stato colui che, scattato col tempo sbagliato, ha consentito a Jorginho di restare in posizione regolare sul lancio in verticale di Mertens e di segnare la terza rete, quella del trionfo napoletano. Un uomo fuori posizione, insomma, e in questo caso non possono non essere chiamate in causa anche responsabilità da parte di Garcia.Che ha sempre dichiarato di non avere problemi sugli esterni, specie a sinistra, coinvolgendo nel discorso anche Romagnoli: in realtà, nel momento in cui in casa Roma mancano i titolari a sinistra, e Maicon sta in panchina, i problemi ci sono, e sono pure grandi. A cose fatte, durante la sessione invernale di mercato sarebbe stato opportuno trovare un esterno difensivo vero, non uno come Bastos che ha giocato anche da esterno basso. Il brasiliano è un (quasi) attaccante e in Italia per fare il terzino devi essere un terzino vero (qui anche Roberto Carlos non è stato il vero Roberto Carlos). Magari fluidificante, ma sempre terzino (Cafu ha dato il meglio di sé quando Capello lo ha spostato in avanti). Bastos è giocatore di buone qualità, ma per rendere al meglio deve essere impiegato nel ruolo più congeniale alle sue caratteristiche. Mandarlo allo sbaraglio (tattico) come accaduto ieri sera al San Paolo non ha senso, e alla Roma non conviene perché in questa maniera si rischia di bruciare il giocatore, che invece nel derby si era fatto apprezzare. La Roma è fuori dalla Coppa, le responsabilità non sono ovviamente tutte di Bastos: chi l’ha fatto giocare lì dietro, è responsabile almeno quanto lui.