IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «La squadra deve essere più consapevole che abbiamo una cosa meravigliosa da giocarci». Si riparte da lì, da quella frase di Rudi Garcia subito dopo la vittoria sofferta contro il Bologna. Pur senza pronunciare la parola più parola di tutte, il tecnico giallorosso per la prima volta ha fatto capire che l’obiettivo scudetto è ancora possibile. Se i romanisti ci credono, la Roma ci crede forse ancora di più. E’ per questo che per un istante davanti agli occhi di tutti è scorso un film già visto sul colpo di testa all’ultimo minuto di Lazaros Christodoulopoulos. Diciotto lettere di cognome, che ci vuole più tempo a pronunciarlo che a vedere la palla sfilare sul fondo. Ma non è bastato. Al fischio finale i romanisti davanti alla tv erano scossi per il pericolo corso. Quelli in campo invece erano arrabbiati. Per lo stesso motivo. Perché tutti si sono resi conto che ci è mancato nulla per la beffa, per un Berardi bis. Solo che a questo punto del campionato i punti persi sarebbero pesati ancora di più. Basta rivedere la rabbia di De Rossi appena la palla finisce fuori. Basta rivedere lo scambio di battute tra Nainggolan e Benatia a partita finita. Vale a dire tra l’uomo del gol vittoria e il leader della difesa. Non c’era gioia, neppure sollievo. Come a dire: ci crediamo talmente tanto al traguardo più importante che al solo pensiero di quello che poteva succedere viene una rabbia infinita.
C’era tensione agonistica. Un tensione positiva. Nessuna polemica, nessuno screzio. Mehdi su quel dialogo ci è tornato ieri, per fare chiarezza, prendendosela con chi aveva strumentalizzato le immagini: «É assurdo e vergognoso che la gente pensi che io abbia discusso con Nainggolan. É totalmente falso e anzi faccio i complimenti a Radja per il suo primo gol con la maglia della Roma. Un gol che ci ha permesso di vincere una partita importante anche se non siamo stati perfetti! Forza Roma». Un messaggio chiarissimo, pubblicato sul suo profilo twitter prima di godersi la prima delle due giornate di riposo concesse da Garcia andando al Friuli a vedere i suoi vecchi compagni dell’Udinese (ha pubblicato anche una foto in compagnia del suo amico Heurtaux). Serio Benatia, fuori dal campo così come dentro. Lui che a caldo per primo aveva detto che «dobbiamo essere più cattivi e ci sono state piccole imperfezioni, di cui dobbiamo parlare nello spogliatoio». E parlarne con i tre punti in tasca sarà più facile, Si potrà parlare con un bel sorriso sul volto. Lo stesso che aveva Nainggolan sabato sera due secondi dopo aver terminato quello scambio di battute con Benatia, a conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che tra i due non c’era stata nessuna discussione. Il ninja ha risposto al tweet del compagno con un altro "cinguettio": «Veramente a volte la gente si inventa certe cose». Ma la questione non ha tolto il buonumore al centrocampista, festeggiato da Florenzi per il primo gol in giallorosso ancora attraverso i social network.
«Din don dan ce pensa Nainggolan! - ha twittato Alessandro -. Complimenti amico mio!!! E grande vittoria di un grande gruppo… Uniti si vince!». Pronta la risposta di Nainggolan: «Riprenditi in fretta… Dai che non hai un c...o!», in riferimento al problema alla caviglia destra di Florenzi. Altro che screzi, altro che litigi. La Roma è un gruppo compatto, un gruppo che sta facendo qualcosa di straordinario. Basta ricordare i 57 punti in 24 partite, vale a dire uno più di quelli della Roma di Luis Enrique in tutto il campionato e 5 in meno di quella della scorsa stagione. Un campionato enorme, un campionato ancora tutto da giocare. Perché la Roma alla rimonta ci crede, crede a quella cosa meravigliosa che c’è lì davanti. Ci crede talmente tanto da arrabiarsi per una vittoria sofferta.