GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Bisogna fidarsi di Rudi Garcia. Se è vero che l’impatto di Michel Bastos con la Roma non è stato devastante come quello di Gervinho, è vero anche che il tecnico francese raramente consiglia giocatori che non siano utili alla squadra. Per questo, nonostante a Napoli Bastos abbia visto le streghe con gli attaccanti di Benitez e a Bologna abbia fallito il colpo del k.o. (prendendosi pure qualche rimprovero da compagni più esperti che avrebbero voluto che tenesse il pallone), Garcia continua a sostenere, in pubblico ma soprattutto in privato, che l’ex Lione possa essere decisivo in questo scorcio finale di stagione. E lui, brasiliano tutto casa e famiglia con la passione per la musica che sfocia in qualche serata da dj, a Roma Channel racconta di essere arrivato in giallorosso proprio per questo: «So di poter dare ancora tanto. Avevo scelto gli Emirati per motivi soprattutto economici, adesso sono tornato in Europa, felice di averlo fatto in una squadra così competitiva. E posso dire la mia».
Il ruolo Già, ma in quale zona del campo? A destra o a sinistra? Esterno alto o basso? Tanti i dubbi che lo accompagnano. Nel derby ha esordito come attaccante esterno, al San Paolo la prima da titolare come terzino, poi di nuovo l’impiego in avanti: «Con la Nazionale ho giocato da terzino sinistro dice lui, consapevole che in Italia, per fare il difensore più attitudine alla difesa ma io ribatte so fare bene entrambe le fasi e nel Lione e nello Schalke giocavo a destra».
Lo scudetto Intanto però, come terzino a Bologna ha giocato Romagnoli e domani si profila la stessa scelta. Bastos dovrebbe partire dalla panchina per dare una mano nella ripresa in attacco con la sua rapidità e quella fantasia che tanto piace a Garcia. «Fisicamente sto bene, ma adesso ho bisogno di ritrovare il ritmo, visto che per due mesi sono stato fermo». In una Roma che ha solo il campionato, lo spazio non è tanto: «Sto lavorando per avere le mie occasioni, cerco di aiutare la squadra ad arrivare in alto. L’obiettivo minimo è la Champions, ma un calciatore deve puntare al massimo, cioè allo scudetto. Niente ci è precluso, speriamo che la Juve perda per strada qualche punto».
Il riscatto Arrivato all’Olimpico proprio la sera della partita contro i bianconeri in Coppa, in uno stadio stracolmo, Bastos domani giocherà nel deserto: «Non sarà facile affrontare una squadra come l’Inter senza pubblico, ma se giochiamo alla nostra altezza sono certo che la vittoria arriverà». Meno certezze ci sono, invece, sul suo riscatto: la Roma può tesserarlo a giugno a titolo definitivo pagando all’Al Ain 3.5 milioni di euro, lui ha 13 partite a disposizione per convincere Pallotta a staccare l’assegno e rimanere nel calcio che conta.