IL TEMPO (E. MENGHI) - La battaglia legale della Roma contro la chiusura delle curve continua. Archiviato il doppio verdetto negativo per la riapertura contro la Sampdoria, il terzo tentativo (e non è detto che sia l’ultimo) dei giallorossi sarà un bis davanti all’Alta Corte del Coni, alle 14 di domani, per provare a far annullare la squalifica contro l’Inter, partita di cartello che richiamerebbe molto pubblico. Senza Sud e Nord il primo marzo non sarebbe la stessa cosa.
La nuova udienza concessa dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha respinto il ricorso d’urgenza sabato, tiene vive le speranze della società, intenzionata a proteggere i suoi tifosi e a difendersi da una norma giudicata «ambigua». Domani ci sarà un nuovo responso sull’istanza di sospensione cautelare presentata dalla Roma in camera di consiglio. L’ottimismo non è più di casa a Trigoria da quando la Corte federale ha respinto il primo ricorso, che la società credeva di vincere, visto che il giudice sportivo aveva punito i cori contro Napoli in Coppa Italia chiudendo le curve in campionato.
Lo slittamento da una competizione all’altra non è stato sufficiente per cancellare il divieto. Se non dovesse essere ascoltata nemmeno stavolta, la Roma è pronta ad appellarsi alla giustizia ordinaria. A mali estremi, estremi rimedi