CORSERA (R. FRIGNANI) - Petardi e bombe carta accolgono le squadre che entrano all’Olimpico per giocare il derby. Ma ci sono anche cori contro Napoli e i napoletani. «Ordigni non ordinari», li definiscono gli investigatori che controllano l’afflusso allo stadio. Materiale esplosivo che comunque non sarebbe dovuto entrare all’Olimpico e che invece, come accade sempre più spesso, è stato fatto scoppiare in molte occasioni. Boati che hanno fatto tremare l’impianto. Come i cori intonati dai tifosi, i laziali in corteo da ponte Milvio, i romanisti da piazza Maresciallo Giardino. Un pomeriggio di tensione per l’ordine pubblico. Con qualche scaramuccia fra gruppi di ultrà, soprattutto durante il deflusso dall’Olimpico. In viale Angelico un paio di ragazzi laziali, con le sciarpe al collo, sono finiti in mezzo a un gruppo di romanisti, che li hanno allontanati a calci.
Altri momenti caldi sul lungotevere Diaz, verso ponte Milvio e ancora - dalla parte opposta - in piazza Cardinal Consalvi, dove, come in via Sacchi, un centinaio di teppisti si sono affrontati con cinghie e bastoni. Veri tafferugli sono avvenuti, sempre al termine del derby, a ponte Duca d’Aosta. Secondo la ricostruzione di alcuni tifosi, si è trattato di un episodio collegato a quanto avvenuto un paio di settimane fa, quando alcuni supporter laziali avrebbero sottratto due bandiere ai rivali. Vessilli che ieri sarebbero stati sventolati in curva Nord. Una provocazione che all’uscita dall’Olimpico ha fatto scattare la reazione dei romanisti. «Due settimane fa hanno rubato una bandiera a mio cugino di quattordici anni - conferma uno degli ultrà all’agenzia Omniroma -. Oggi ci siamo vendicati e abbiamo preso una loro bandiera».
Al passaggio di una coppia di laziali in scooter sono state lanciate alcune bottiglie che sono andate in frantumi. È bastato questo per far scaldare gli animi. Fuggi-fuggi sul ponte, già teatro in passato di scontri fra tifosi e con le forze dell’ordine, poi all’arrivo degli agenti era tutto tranquillo. Ma polizia e carabinieri hanno mantenuto alta l’attenzione a lungo anche dopo la fine della partita. I pullman di Roma e Lazio sono stati scortati dalle pattuglie fino a Trigoria e Formello nel timore che potessero diventare obiettivi dei teppisti. Ma il piano di sicurezza messo a punto dal questore Massimo Mazza ha funzionato. Gli investigatori hanno fermato e identificato alcune persone finite nella rete dei controlli del prepartita. Fra queste un giovane tifoso giallorosso, con la sciarpa al collo, entrato allo stadio con il volto insanguinato, forse per un’aggressione avvenuta fuori dall’Olimpico. L’unico ferito, almeno secondo un primo bilancio, ancora provvisorio.