Tre turni in un mese, solo ora a tutti piace la Coppa

08/01/2014 alle 10:02.

LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - Mentre il campionato sanguina noia, ferito a morte dalla Juventus, la Coppa Italia riappare con inaspettato tempismo e promette almeno di rimescolare il mazzo dei valori, rinnovando il proprio destino di premio di consolazione.

Stavolta, la spaccatura della A è dovuta solo allo strapotere bianconero. Ma la Coppa Italia ha sempre il ruolo di prezioso surrogato: il tabellone degli ottavi azzera le distanze e rimette in corsa le prime 10 dell’ultimo campionato. In verità, la è avanti pure qui, ha anticipato il turno con l’Avellino ed è già nei quarti, dove aspetta Roma o Samp (di fronte domani, ore 18, Raidue). Nel primo caso, giocherebbe la gara secca all’Olimpico il 21 gennaio. Una rivincita immediata, dai mille risvolti psicologici, magari anche in chiave scudetto. Per tacere della questione leggendaria della stella d’argento: Roma e inseguono la decima coppa, da celebrare con un fregio sulla maglia. Non c’è scritto in nessun regolamento, ma l’idea solletica da tempo l’appetito di tifosi e sponsor. Stasera, intanto, tocca alla , contro il Chievo (ore 21, Raidue). È la prima gara dopo lo shock dell’infortunio a Pepito Rossi (che partirà domani per il Colorado e venerdì sarà visitato dal professor Steadman): Montella lancerà Matos e forse Rebic, e intanto ricorda che «la Coppa Italia è uno dei nostri obiettivi, speriamo che la squadra non sia deconcentrata da quello che è capitato, ci giochiamo tutto in una partita secca». Chi passa trova la vincente di Catania-Siena (in campo il 15 gennaio). Nei quarti si profila anche un possibile derby di Milano, gara unica il 23 gennaio. Prima, però, l’Inter, già in affanno col Trapani nel quarto turno, giocherà a Udine domani (ore 21, Raidue), mentre il Milan fra una settimana riceve lo Spezia. -Atalanta e Lazio-Parma chiudono il programma fra sette giorni. Si gioca ogni settimana, con le semifinali (unico turno su andata e ritorno) concentrate a febbraio (5 e 12). In totale, tre turni e quattro partite in un mese, un piccolo campionato senza fiato. Quello vero è in crisi respiratoria da domenica sera.