IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) - Troppo forti. Questa lestrema e semplice sintesi per spiegare la differenza tra le prime tre e il resto del gruppo. Le gare e i risultati di ieri non hanno fatto altro che evidenziare e acuire quello che è andato delineandosi giornata dop
Con caratteristiche tecniche diverse e potenzialità economiche differenti queste tre squadre hanno segnato un solco profondo con il resto del campionato. La Juventus è al terzo anno di lavoro, si è addirittura migliorata, e tanto, in attacco con Tevez e Llorente. Il Napoli continua il percorso di crescita di questi anni con una squadra rafforzata e più matura. La Roma è quella che ha bruciato i tempi. Garcia ha totalmente ricostruito tecnicamente e psicologicamente la squadra. La società, dopo alcuni errori nei primi due anni, ha saputo correggere il tiro, dimostrando forza e lungimiranza sul mercato. Da una parte cè da rallegrarsi per una lotta al vertice serrata e incandescente, dallaltra si evidenzia la crisi del nostro calcio con limpotenza delle società medio piccole ma anche delle milanesi. Emblematico il crollo del Milan che, in vantaggio due a zero, è caduto miseramente sotto i colpi del Sassuolo e di quel Berardi, autore di quattro reti, che può far sorridere Prandelli, ora che il Mondiale di Pepito Rossi è in bilico.
Se questo è lo stato delle cose, la Juventus ha già vinto lo scudetto e sarà solo duello tra Roma e Napoli per il secondo posto? Tutto lascerebbe intendere che andrà così, eppure il calcio insegna che è troppo presto per sentenze definitive. Cè ancora tutto un girone da disputare e un calciomercato da concludere. Le incognite, in vista dellesito finale, sono tre, come le contendenti. Gli scontri diretti incrociati tra loro, lEuropa League e la tenuta psicofisica.