IL TEMPO (E. MENGHI) - Un solo obiettivo in mente e, per la prima volta, non centra nulla lo scudetto che da domenica la Juventus si sente in tasca. Oggi Garcia debutta in Coppa Italia, lui che è riuscito a rimettere insieme i pezzi di una squadra distrutta dalla finale persa contro la Lazio, rimettendo i sogni e le motivazioni nella testa dei giocatori delusi
Vuole tornare a vincere contro la Sampdoria, per provare a prendersi una rivincita contro la Juventus ai quarti: «La Coppa Italia sembra la Coppa di Lega Francese: non ci sono molti turni ma è anche la strada più corta per arrivare in Europa e vincere un trofeo. Per questo dobbiamo passare il turno. So che la Roma ha vinto 9 volte questa competizione e se potessimo mettere una piccola stella sulla maglia non sarebbe male».
Contro ogni scaramanzia la Roma esordirà con la terza maglia, quella nera scelta dai tifosi, ma non saranno molti a vederla dal vivo, perché lorario della partita lascerà lOlimpico semi-deserto: «Giocare alle 18 di giovedì, con la gente che lavora, è una programmazione un po bizzarra. Per dare importanza a questa competizione bisognerebbe dare lopportunità alla gente di andare allo stadio», ha puntualizzato Garcia. La Roma sarà anche la prima squadra a tornare in campo: alle 15 di domenica arriva il Genoa allOlimpico, due giorni e 21 ore dopo limpegno di Coppa. LInter, lUdinese, la stessa Sampdoria e pure il Chievo che ha giocato ieri scenderanno in campo di lunedì. Per i giallorossi nessun rinvio.
Per Pjanic non cambia nulla, veramente nulla». Nel senso che comunque se lo vuole tenere stretto, «perché saremo più forti se restano tutti». E i giocatori forti servono per lottare per lo scudetto, in cui Garcia non ha smesso di credere: «I conti si fanno alla fine». Non si risparmia una stoccata polemica diretta a Conte, che solo contro il Real aveva mostrato la stessa «prudenza» tattica: «Forse avere la strategia di aspettare una squadra e chiudere tutti gli spazi va bene, ma è anche per giocare in contropiede e non mi ricordo, in unora, un contropiede degli avversari. E non credo sia una strategia perdere subito la palla dopo averla recuperata. Solo questo posso dire». Il resto lo deve dire il campo.