Roma-Juve. Lotta al potere

20/01/2014 alle 08:06.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Sempre loro, solo loro. Juventus e Roma sono le nuove padrone del campionato e domani incolleranno l’Italia intera davanti alla tv per la rivincita in Coppa Italia dopo il tris calato dai bianconeri allo «Stadium» il 5 gennaio.

La classifica, da ieri, dice che la lotta al vertice è riservata a due squadre, anche se il margine guadagnato dall’inarrestabile armata di lascia ormai poco spazio al sogno di rimonta romanista. Ma se dovesse esserci un calo della , è la formazione di l’unica ancora in grado di inserirsi: con il pari di ieri a , il abbandona definitivamente l’obiettivo scudetto e si allontana dai giallorossi.

Quella di Benitez è una resa, anche nelle dichiarazioni del post-partita. I due posti validi per l’accesso diretto alla ora sono nelle mani di e Roma, che continuano a viaggiare a ritmo record. Bellissime e diverse, complete e affamate, due squadre da sole tengono alto il livello e l’onore di un campionato in declino. I bianconeri hanno vinto le ultime 12 partite e sono proiettati verso il record assoluto di successi consecutivi (17) fatto registrare dall’Inter di Mancini nel torneo 2006-07. I giallorossi, battuti solo dai rivali nel confronto diretto, sono sempre più rullo compressore nelle partite casalinghe in cui hanno subìto appena 2 gol contro i 27 segnati in 11 match.

E sarà proprio il fattore campo quello su cui punta Garcia per prendersi la rivincita contro . «Un vantaggio terribile» l’ha definito il francese, che non ha affatto digerito quel ko di Torino e ancor di più le analisi fatte dopo: Rudi è convinto che la Roma abbia perso per colpa degli episodi e non per meriti «tattici» del suo rivale come sottolineato dai più.

L’ultimo duello con i bianconeri in Coppa Italia all’Olimpico risale alla prima stagione di Spalletti, nel bel mezzo delle undici vittorie di fila in campionato: un ko di misura indolore, grazie al successo per 3-2 conquistato al Delle Alpi sulla squadra allora allenata da Capello. I giallorossi hanno affrontato la in trasferta in turno unico nelle ultime due occasioni, con risultati alterni: vittoria 0-2, col primo gol firmato da Vucinic poi ceduto proprio alla Signora, e il secco 3-0 inflitto da a Luis Enrique nella prima uscita romanista allo «Stadium».

La sfida si rinnova ed è destinata a durare negli anni, perché le concorrenti, a parte, arrancano. Chiusi i rubinetti delle famiglie Berlusconi e Moratti. sono Agnelli, Pallotta e lo stesso De Laurentiis quelli che da tre anni a questa parte hanno fatto gli investimenti più ingenti sul mercato. Ma tutti con un occhio ai conti. Se Roma e hanno già dato con le cessioni di Lamela, Marquinhos, Lavezzi e Cavani, la si appresta a farlo la prossima estate con Pogba: irrinunciabile la proposta da 50 milioni pervenuta dal Psg che vorrebbe prendersi anche . La Signora può contare sul vantaggio enorme di avere lo stadio di proprietà, mentre i club di Pallotta e De Laurentiis hanno appena iniziato il dialogo con le istituzioni locali e si apprestano a superare il lungo percorso burocratico.

Se andiamo ad analizzare i fatturati, non c’è partita. Nelle casse di Vinovo entrano più del doppio (275 a 125 milioni) del tesoretto accumulato ogni anno a Trigoria. Oltre allo stadio, la forbice così ampia è dovuta ai diritti tv, che fra campionato e , hanno portato quest’anno 160 milioni al club di Agnelli.

Se la Roma spera di iniziare finalmente a contare le banconote dell’Uefa, non cambierà molto nel futuro a breve termine in Italia, anche perché i presidenti di serie A hanno appena approvato un contratto molto simile a quello attuale. Solo i dirigenti giallorossi si sono astenuti dopo aver dato battaglia insieme alla : una frattura dopo mesi di lavoro fianco a fianco e di confronto continuo tra i presidenti. L’alleanza tra società che non piace ai tifosi sta per finire. La battaglia sul campo è appena iniziata.