REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Insolitamente nervoso, forse perché qualcosa in mattinata era sfuggita al suo soffocante controllo. Idee di modulo, forse, a cui l'allenatore lavora e che occhi attenti hanno colto dalle prove del mattino: senza De Rossi squalificato la scelta di optare per il 4-2-3-1 al posto del più rassicurante (non fosse altro per abitudine) 4-3-3 è un'ipotesi concreta. Anche perché la Roma ha una strada obbligata.
"NON ABBIAMO SCELTA, DOBBIAMO VINCERE" - Dopo il k. o. con la Juventus, derogare dal risultato pieno diventa impossibile o quasi: "Non abbiamo scelta, dobbiamo vincere". Lo dice la classifica, l'ambizione, gli obiettivi del club: "Firmo per girare a 44 punti il girone di andata - sorride Garcia - e spero li avremo dopo la gara con il Genoa. Vorrebbe dire una proiezione di 88 punti, e soprattutto un cammino da scudetto, o almeno da Champions". Per raggiungerla, allora, anche lui è pronto a disegnare una squadra diversa: "Possiamo cambiare modulo", ammette Garcia, che quando si tratta di svelare dettagli sulla formazione è prontissimo ad abusare di pretattica. "Possiamo fare il 4-3-3 ma anche il 4-3-1-2 o il 4-2-3-1 - mischia le carte il francese - tutto è possibile. Ma la cosa importante è che serve cambiare in corsa i giocatori siano pronti". In fondo un vero e proprio vice-De Rossi manca alla sua Roma: "Il più adatto è Taddei", giura Garcia, e sa quasi di provocazione.
"NON C'È NULLA CHE NON FUNZIONI" - Di certo però la seconda parte di stagione ha sin qui dipinto una squadra diversa da quella delle 10 vittorie di fila, con due soli successi negli ultimi 8 match di campionato. "Non c'è niente che non funzioni. Le statistiche servono per dire tutto e il contrario di tutto - sbuffa - nelle prime dieci gare abbiamo fatto un percorso eccezionale, non è un riferimento. Prima della sosta abbiamo preso 7 punti su 9". Un dato, però, è che la squadra segna meno, rispetto a tre mesi fa. Ai dati però Garcia sembra allergico: "Se un giorno la squadra non avrà modo di avere occasioni da gol mi preoccuperò, non ora. Dobbiamo essere più efficaci sotto porta e sfruttare tutte le occasioni, ma possiamo far segnare tutti i giocatori della squadra". Neanche le assenze per squalifica di De Rossi, Castan e Ljajic lo spaventano: "Non mi lamento se qualcuno dei miei non può giocare. De Rossi è importante, ma mi fido al cento per cento di chi giocherà domani. Nainggolan è entrato bene, sembra giochi da tanto con noi. E davanti abbiamo sei o sette attaccanti tutti complementari tra loro".
"PER FORTUNA NON C'È GILA" - A farlo sorridere semmai sono le assenze di Gasperini, che deve rinunciare a Gilardino: "Meno male, è un nazionale e a me piace molto. Ma chi giocherà al suo posto ha sempre giocato poco e sarà motivato". Motivazioni che lui, l'allenatore francese della Roma, vorrebbe vedere in un suo giocatore: Tim Jedvaj. Il serbo non ha mai giocato un minuto, il perché è chiarissimo: "La qualità non è un problema di età, ma l'esperienza si. Jedvaj è arrivato qui che non era nemmeno maggiorenne, ma deve lavorare ancora molto e imparare tutto del calcio italiano. Alcuni giovani giocano in questa squadra, penso...". Per farlo, il serbo dovrà prima meritarselo.