LA REPUBBLICA (F. BIANCHI) - Come saranno gli stadi di calcio il prossimo anno? Al Viminale ci stanno lavorando, la task force voluta dal ministro Alfano si è riunita martedì per la seconda volta e a fine marzo presenterà il piano. Massima collaborazione fra i vertici dell’Osservatorio (Pasquale Ciullo, Roberto Massucci, Armando Forgione) con carabinieri, Finanza, Figc, Leghe Calcio e ora anche il Coni, che il decreto aveva stranamente escluso.
Ecco il piano. Gli stadi, almeno alcuni, cambieranno volto. Per individuare e colpire chi fa cori razzisti o di discriminazione territoriale (sempre razzismo): San Siro, l’Olimpico di Roma, lo Juventus Stadium e forse altri trasformeranno le maxicurve in mini settori, da 1.500 posti ciascuno. Così sarà più facile scoprire gli idioti, evitando di chiudere curve dove ci sono 10.000 tifosi, quasi tutti abbonati e molti che con certa gentaglia non hanno nulla a che fare. Inoltre, saranno incrementate le telecamere, con quelle di ultima generazione, e sarà dato maggior spazio di intervento agli steward. Poi, toccherà alla giustizia sportiva decidere cosa fare (per ora prende tempo). I cori contro Napoli non sono reato penale, quelli razzisti sì, anche se la legge Mancino non è di facile applicazione. Ma il giro di vite scatterà lo stesso.
Giovanni Malagò, in un’intervista a Repubblica, inoltre aveva detto: «Occorre cambiare la tessera del tifoso. Così è inutile. Non funziona, c’è poco da fare». Accontentato? In parte. Dall’Osservatorio fanno sapere che «indietro non si torna e la tessera ha stroncato la violenza in tante trasferte, basta ricordare treni e autogrill devastati», ma si farà in modo che l’accesso negli stadi sia agevolato (ora penalizza le famiglie perbene) con una maggiore informatizzazione e «saranno prese dai club anche iniziative per venire incontro agli under 14, agli over 60». Il vero problema, al Viminale lo ammettono, è che «l’illegalità è tornata dentro gli stadi: ora ci sono prevaricazioni, cori razzisti e anche un po’ di spaccio». Con un’amara constatazione, «alcune società, soprattutto dalla B in giù, coltivano questi banditi». È ora quindi di «riprendersi il territorio ».
Quest’anno i Daspo sono 4.200. Nella media rispetto al passato. Ma c’è la volontà di un cambio di rotta, lo testimonia anche il maxiarresto di 25 ultrà di Padova e Modena all’aeroporto di Palermo. Meno polizia negli stadi, d’accordo: ma, se necessario, gli agenti sono pronti a tornare anche in curva. «Perchè questa situazione non si può più tollerare ». Il capo della polizia, Alessandro Pansa, l’ha promesso ai club. La task force ora farà la sua parte.