GASPORT (F. VELLUZZI) - L’ammazzamilanesi gioca senza paura, corre più di Totò Di Natale e inquadra meglio la porta di Luis Muriel. Nico Lopez, 20 anni, pallone d’argento (dietro Paul Pogba) al Mondiale Under 20, il 9 gennaio scorso ha servito un passaggio da «basta spingere» a Maicosuel, decisivo per eliminare l’Inter dalla coppa Italia. Mercoledì sera ha agito in prima persona e ha chiuso un’altra porta per l’Europa al Milan: «Avevo accanto Badu e Pereyra, ma ho puntato dritto, ho tirato e mi è andata bene», ha detto a fine partita, naturalmente senza dimenticare il principe del gol di Udine, “Sant’Antonio” Di Natale: «Seguo sempre i suoi consigli, è molto importante per me». Sabatini Ma ieri il più felice di tutti dicono fosse Walter Sabatini, il re del mercato della Roma che ha ceduto Nico in comproprietà all’Udinese nell’affare Benatia, ma che l’ha scovato in Uruguay, attraverso i buoni uffici col procuratore Pablo Bentancur. La partita vera si gioca a giugno perché «El conejo» (il coniglio, soprannome creato da un giornalista sudamericano) in 9 gettoni di campionato (un solo gol al Livorno) e due di coppa Italia (un gol al Milan) ha dimostrato di saperci fare. Con la sua corsa e la ricerca continua della profondità ha sconquassato Inter e Milan e il suo valore si aggira già sui 6 milioni. Cifra destinata a salire se le prestazioni dell’attaccante uruguagio dovessero continuare a essere su questi livelli. Sicuramente l’Udinese ha trovato un jolly in più, in attesa che Muriel recuperi al meglio. Maestro Guidolin A Roma non si è integrato(«Un po’ soffrivo», disse a fine ottobre): con Zeman ha lavorato bene, ma ha trovato pochi spazi (segnando un gol al Catania), Andreazzoli lo ha demolito moralmente. L’opera di ricostruzione è toccata a Francesco Guidolin, maestro in questo tipo di lavoro. Il Guido gli ha dato spazio dal 3 novembre scorso con l’Inter, fino a offrirgli parecchie chance da titolare (Napoli, Livorno, Verona, ancora Inter in coppa). «Sono sinistro, da piccolo andavo a scuola con la palla in mano, ho la fissa da quando avevo 4 anni. Mi piace vedere la porta e tirare e si è visto a San Siro..., ndr anche se non ho la struttura del centravanti », raccontò prima di UdineseRoma. Ma Lopez ha avuto costanza e carattere, quel che chiede Guidolin. Aveva deciso di tenere duro e di non muoversi da Udine (vive a Tricesimo), ha lavorato e si è guadagnato la fiducia: «Ora dobbiamo riprendere la marcia in campionato. Noi sappiamo che siamo forti e non dobbiamo regalare niente». L’Udinese ha riacquistato consapevolezza con la meglio gioventù: Lopez, Widmer, Badu, Allan, Muriel, Pereyra. E se arriva l’Europa attraverso la coppa Italia la famiglia Pozzo può sorridere: i loro gioielli saranno appetiti da mezzo continente.