GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Non aveva neanche ventanni quando la Juventus provò a chiederlo a Franco Sensi nellambito dellaffare Davids. Di lui si diceva che fosse «bravino, ma spinto dal padre che lavora nelle giovanili» e che il vero talento del vivaio di Trigoria fosse Aquilani,
Record Davanti a lui, solo Francesco Totti. Con 437 presenze raggiunte stasera, De Rossi stacca un altro grande romanista del passato, Peppe Giannini. A 31 anni da compiere a luglio, lennesimo traguardo di una carriera che era e resterà giallorossa, nonostante si sia arrivati più volte a un passo dalladdio. Lultima, appena qualche mese fa. Lo strappo tra De Rossi e la Roma, poi ricucito anche e soprattutto grazie a Garcia, si inizia a consumare proprio allo Juventus Stadium un anno e mezzo fa. La squadra di Zeman, tecnico con cui il centrocampista non lega fin dai primi sguardi, perde 41, è sotto 30 dopo appena 18 minuti e a fine partita De Rossi inveisce contro il boemo: «Chi parla di scudetto fa il male della Roma. E poi questa era una partita, non una guerra ».
Un altro derby Laveva preparata così Zeman, secondo gran parte dei giocatori pensando solo alle sue battaglie personali e non al gioco da sviluppare in partita. Garcia, invece, in settimana ha parlato solo di quello, cercando di non caricare troppo la squadra. È consapevole che per tutti è una partita particolare, ma cè chi, come i romani e romanisti De Rossi o Totti, la vive con uno stato danimo ancora diverso. Non un derby, ma quasi. Anche se proprio Daniele in passato ha ammesso come, viste le tante sfide degli anni scorsi, dopo la Lazio per lui lavversaria numero uno fosse lInter.
Amici mai Contro il suo amico Pirlo, contro una squadra che in carriera lo ha battuto già otto volte, contro tanti compagni di nazionale, contro chi ha condiviso con lui anni speciali a Trigoria ai tempi di Spalletti (Vucinic e il preparatore atletico Bertelli) De Rossi cerca stasera i tre punti e il primo gol in casa della Juventus. Ha segnato ai bianconeri due volte ma sempre allOlimpico, è stato ammonito in 5 occasioni e la sua media voto contro i bianconeri non raggiunge la sufficienza e si ferma a 5.96: dunque, ha tanti motivi di rivalsa, ma soprattutto ha confidato nei giorni scorsi a chi gli è accanto si vuole mettere alle spalle le umiliazioni subite nelle ultime tre partite a Torino: 11 gol subiti, 1 solo ed inutile fatto. Sarebbe lennesima confermache, quel rifiuto al Manchester di questestate, è stata la scelta giusta. Un po come quella che fecero Capello e Sensi quando Daniele era poco più di un ragazzino.