LA REPUBBLICA (E. SISTI) - «La Juventus farà il suo e noi faremo quanto ci compete. La Juventus è fortissima, lo vediamo tutti, eppure non è imbattibile». Rudi Garcia dice di essere contento a metà della partita di Verona: «Non bene nella prima parte. Poi commettiamo ancora troppi errori (come quello di Castan che ha innescato il pari veronese, ndr), in trasferta bisogna essere più cinici». È però innegabile che dal suo muretto lo stratega francese sia tornato a vedere una macchina a ventidue e più gambe capace di inanellare giri convincenti, rispettando la cultura d’origine (essere un solo organismo) e dosando gli sforzi: «Siamo sei sopra e sei sotto, dipende se vediamo il mezzo bicchiere pieno o vuoto. In ogni caso quello che conta è solo il Parma (Nainggolan sarà squalificato, ndr) domenica prossima». Come dire che il resto è astrazione filosofica. Ma non può sfuggirgli la sensazione che la Roma abbia ritrovato il mood agonistico dei giorni del record di vittorie. Cambi in corsa, formazione iniziale, la gestione di Totti e Pjanic (con un problema al ginocchio): «Siamo un gruppo compatto in cui tutti sono importanti, anzi decisivi, ma nessuno è indispensabile. Lo prova che quasi tutti vanno in rete. Ora ne abbiamo 6 con 5 reti. E non è un caso. Accadde anche nel Lille, a fine stagione ci ritrovammo con tre con 15 reti pur non avendo un vero attaccante di riferimento ». E se Pallotta comprasse Cristiano Ronaldo? «Ah già, perché c’è questa possibilità, no...?».
E Garcia ritrova lo spirito dei record: “Segnano tutti e nessuno è indispensabile”
27/01/2014 alle 09:53.