IL MESSAGGERO (L. PASQUARETTA) - Duello da numeri uno. Da primi della classe. De Sanctis e Buffon, amici, ma pur sempre avversari. Si contendono lo scudetto. Lo vogliono fortemente. Ieri hanno rappresentato Roma e Juve alla riunione fra capitani, arbitri, dirigenti ed allenatori. A margine hanno rilanciato la sfida.
CARICA GIALLOROSSA
«Dopo i pareggi di Napoli e Juve sabato, era fondamentale dare un segnale importante, forte e concreto e così è stato, anche se mancano 17 partite» ha detto il portiere della Roma, comunque realista: «sei punti rimangono un bottino importante per la Juve, considerando il lavoro che stanno portando avanti e il suo valore. Ma noi dobbiamo essere concentrati sul nostro. Ci attende un tour de force importante, giocheremo con Parma, Sampdoria e in mezzo il derby e le due semifinali di Coppa Italia. De Rossi preferisce il Napoli alla Lazio? A prescindere da chi affronteremo, speriamo di arrivare in finale, sarebbe una gratificazione importante essere i primi a vestire la stella d'argento». Morgan guarda avanti: «Il Napoli? Penso alla Roma, le altre squadre non mi interessano più di tanto. Gervinho sta andando bene, speriamo continui così. Il rosso per il fallo del portiere? Bisognerebbe togliere la tripla penalizzazione: rigore, espulsione e squalifica».
PIRLO CHIAMA TOTTI
Non ha voluto parlare di gossip, ma di calcio. Interrogato se fosse preoccupato dalla Roma, Buffon ha risposto con una battuta: «Allarme? Sorridiamo». E ha argomentato: «Sono preoccupato quanto prima, due punti in meno cambia poco. Attualmente la lotta scudetto è fra Roma e Juve, ma poi più avanti magari vedremo anche qualche altra squadra. Il campionato è ancora lungo». Domenica Juve-Inter. Il sorriso questa volta è amaro: «Beh, io non ci sarò». E' squalificato. All’Olimpico ci sarà Pirlo, premiato ieri dall’Aic, che chiama in Nazionale Totti. «I grandi campioni sono sempre ben accetti» ha detto alla domanda sul ritorno del capitano giallorosso in azzurro.