IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Amici di lungo corso, Gigi e Morgan hanno beccato in tandem la metà dei gol che ha incassato il collega del Sassuolo. Bello sforzo, si potrebbe obiettare. Va bene. Allargando un po il discorso, in du
Divisi da meno di un anno di età, B & DS si sono incontrati in un ritiro azzurro che erano ancora bambini, luno promettente portiere del Parma, laltro speranza del Pescara. E, guanto nel guanto, hanno fatte due carriere diverse, lontane, opposte per ritrovarsi alla fine con la solita maglia azzurra agli ordini prima di Lippi, poi di Donadoni e infine di Prandelli. Gigi ha vinto tutto quello che poteva vincere; Morgan non è riuscito a conquistare uno scudetto da protagonista neppure quando indossava la maglia bianconera che oggi è del suo amico Buffon. Conta, labruzzese, di avere ancora la possibilità di farlo, e questo ha spiegato, spiega e spiegherà ai compagni nello spogliatoio di Trigoria. E stasera prima di andare a dormire avrà le idee più chiare. Laltro giorno, con parole semplici e toni decisi, Morgan ha parlato in maniera molto polemica del mondo Juve, abituato a ricevere regali (involontari, of course) dal prossimo, e se lo dice lui che lì ci ha vissuto occorre dargli retta. Di certo, la Roma di Rudi Garcia non è disposta a regalare niente a nessuno, tantomeno alla Juventus. E se è vero che i campionati si vincono incassando meno gol, e non segnandone di più, è arrivata loccasione irripetibile per barricare la propria porta.