Adesso o mai più

15/03/2023 alle 07:54.
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Siamo ormai giunti a due terzi del campionato, e lo si può già definire il più scombiccherato e paradossale di sempre. Mai la qualità generale del gioco, degli interpreti e dell'intensità agonistica sono stati a livelli cosi bassi, mai si sono viste squadre di vertice così flebili e incapaci di tenere un ritmo decente giocando tre partite a settimana; ma al tempo stesso non c'è mai stata una dominatrice così assoluta come il .

Le inseguitrici fanno a gara a chi va peggio, come nell'ultimo turno, in cui hanno frenato tutte tranne la . Di questa temperie (sotto) culturale, le squadre romane possono, devono approfittare, per inseguire la . Rubando il verso al caro vecchio Elvis, è il caso di dire: it's now or never, adesso o mai più. Anche per tentare l'en plein, ossia entrambe in , riuscito solo due volte nella storia, alla fine delle stagioni 2000-2001 e 2006-2007.

Ora la Lazio è terza e la Roma quinta, anche se bisogna tener conto dell'anomalia-, che per punti fatti renderebbe la Lazio quarta e la Roma sesta. Si tratta di piazzamenti di rilievo per Lazio e Roma, tra i migliori degli ultimi dieci anni. Entrambe sono a +6 sulla scorsa stagione, grazie ai miracoli di SarriMourinho, per i quali andrebbero progettate statue equestri: costoro finora hanno avuto pochissimo dai loro uomini migliori (Immobile e Milinkovic da una parte, Abraham e Pellegrini dall'altra), e disponendo di rose avventurose e assai imperfette rispetto alle rivali, eccoli lassù, a sognare la .

Si deve e si può: le rivali dirette, le tre lombarde, sono attaccabili: il Milan dello scudetto era grande difesa di squadra poi palla a Leao e ci pensi lui, ma ora non ha più né la difesa né Leao; l' annoiata e inviperita dal suo stesso piattume; l'Atalanta che è tornata meteorina. Si entra nella fase decisiva, a cominciare dal derby di domenica, in cui la Lazio potrebbe anche festeggiare un pareggio. Poi sarà volata , e le romane devono crederci, magari scrollandosi di dosso la coppa europea, cui nessuna delle due pensa davvero, perché erode energie. Una piccola inquietudine riguarda gli arbitri: nell'ultimo turno di campionato viste ammonizioni grottesche a Vecino e Matic; intravista anche di recente una certa frenesia nel voler soccorrere e Milan con strani rigorini, ma forse è solo un'impressione o un malpensiero.

(Il Messaggero)