IL ROMANISTA - La partita domani, lappuntamento al Campidoglio per lo stadio che un giorno verrà, la cena con i dipendenti lunedì. E tra uno spostamento e laltro un po di chiacchiere, magari, sugli interessi dei cinesi per le quote in Neep e su quelli di UniCredit per la dismissione della propria partecipazione. James Pallotta è tornato e come al solito ha
Domani cè la Fiorentina, «speriamo di vincere», dice il presidente. Che quando gli viene chiesto se dopo quattro pareggi consecutivi ci sia qualche problema nella squadra, risponde così: «Non penso, spero di no. È molto buono il 10-4-0 no?», riferendosi alla serie positiva della Roma. Quanto allo stadio di proprietà, spiega: «Col Sindaco sarà giusto una chiacchierata. Voglio vederlo». Poi scherza con la stampa: «Ci prendiamo un caffé, un dolce... volete venire?». Non ci sarà alcuna presentazione ufficiale del progetto al Campidoglio. Semplicemente, il presidente illustrerà al sindaco Ignazio Marino lo stato del "work in progress", in quale fase è la Roma e quali saranno le prossime tappe. Ieri Pallotta ha avuto alcuni incontri assieme al CEO Italo Zanzi e al dg Mauro Baldissoni proprio in questa ottica, proprio al fine di poter arrivare allappuntamento con Marino con tutte le carte a posto. Prima però cè la partita. Cè la Roma. Stamattina il presidente vedrà la squadra a Trigoria. È facile immaginare lo spirito del tete-a-tete, Mr James ha carisma e sa infondere ottimismo. È un buon elisir in vista di una sfida difficile come quella con la Fiorentina. Qualora il risultato dovesse essere positivo, è probabile che domani sera il presidente voglia andare a cena come sempre in un noto ristorante dalle parti di Ponte Milvio. Il giorno dopo, invece, Pallotta brinderà con tutti, con squadra, staff tecnico e dipendenti. Dove? Al Macro. A Testaccio. Là dove la Roma sè fatta Magica.