Pallotta: «Garcia meglio del previsto»

15/11/2013 alle 08:35.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Lo stadio a Natale. O meglio l’annuncio. Pallotta è quasi pronto a darlo, l’ha ribadito in un’intervista in patria, al solito Boston Globe. Nel frattempo il presidente si gode lo sfarzo della Roma prima. Prima. «Se qualcuno avesse

La Roma ha ottenuto un bonus di 6 milioni dalla Nike per l’accordo decennale che decorrerà dalla prossima stagione. Non è un anticipo sulla cifra complessiva, ancora top secret. È una somma ottenuta dal club per iniziare il nuovo rapporto con la multinazionale americana e che, di fatto, la ripagherà dell’assenza dei soldi di Kappa, l’ex sponsor tecnico. "Roma on track". Letteralmente, la Roma è in pista. In pratica, la Roma c’è. La Roma è in pista, da capolista, è partita dalle retrovie per staccare tutti. Ora s’è fermata un attimo ai box, per il maldestro tentativo da parte di agenti esterni di mandarla fuori strada. Non ci sono riusciti, la Roma ripartirà, romberà fuori dalla pit lane per riallungare e far assaggiare il profumo dei suoi gas di scarico alle inseguitrici. «In estate credevo fortemente che potessimo essere una squadra molto buona, molto più di quanto pensasse qualcuno». Venivamo dal 26 maggio, dai postumi del 26 maggio, non era facile avere fiducia. Eppure - è scritto, è parlato, sono dichiarazioni sue - un mese dopo quella finale Pallotta dice: «Quando la gente inizierà a conoscermi, scoprirà che io sono l’uomo più competitivo che esista al mondo. Non prendo le sconfitte in maniera leggera e di tutto sono molto critico nei miei confronti. Lo scorso campionato ci sono stati molti segnali positivi, abbiamo molti giocatori forti. Il problema di leadership è risolto con l’arrivo di Rudi». Vero. Il problema c’era, ma è stato risolto. E adesso Pallotta si coccola il suo allenatore, il primo scelto dal presidente. «Rudi fa parte di quel collante che ha tenuto insieme la squadra. Avevo grandi aspettative su di lui, ma le ha superate. Ora la Roma è una vera squadra. I calciatori si stimano a vicenda e gli piace giocare l’uno per l’altro. È molto importante che rimaniamo concentrati sul mantenere la squadra unita. Questo ci renderà forti per i prossimi tre anni».

Nell’articolo del Boston Globe si sottolinea come «fuori dal campo il club stia raggiungendo la stabilità». I conti - si legge - sono ora sotto controllo, la società ha sviluppato delle partnership-chiave con Disney e Nike e la Roma ha in mente di continuare a commercializzare il proprio brand giocando più amichevoli negli Stati Uniti nei mesi estivi. Il Globe si sofferma poi sullo snodo principale delle strategie finanziarie del club: lo stadio. Quasi sessantamila posti, sorgerà a , dovrebbe essere inaugurato in tempo per la stagione 2016/2017. «Non ci sono ritardi - spiega Pallotta - entro la fine dell’anno dovremmo essere in grado di dare una buona notizia. È già programmata la data di quando il nuovo stadio verrà inaugurato». 

Presto il progetto sarà presentato alle istituzioni. Il Globe l’accordo con la Nike. Lo a ragione, perché nella trimestrale, il documento di bilancio che tiene conto dei primi tre mesi del nuovo esercizio finanziario che si chiuderà - attenzione! - a giugno 2014, viene spiegato così il (provvisorio) attivo, pari a 19,5 milioni di euro: «Riflette gli esiti positivi delle operazioni di mercato realizzate nell’ambito della sessione estiva della campagna trasferimenti, che hanno generato plusvalenze per complessivi 52,7 milioni di euro, nonché la contabilizzazione del bonus, pari a 6 milioni di euro, riconosciuto dalla Nike Western Europe alla firma del contratto preliminare di sponsorizzazione tecnica, che avrà durata di 10 anni, a partire dalla stagione 2014/2015».

Questi 19,5 milioni non sono un tesoretto da poter spendere sul mercato di gennaio, è una cifra che tenderà inesorabilmente a calare, e poi crollare, una volta che sarà gravata dalle voci relative, principalmente, a ingaggi e stipendi. Per intenderci, per non creare false aspettative, a giugno prossimo il bilancio si chiuderà comunque in passivo. Si parla di un rosso compreso tra i 30 e i 35 milioni di euro. I risultati della prima squadra incideranno solo parzialmente, perché solo (molto) parziale è l’incidenza degli incassi al botteghino in uno stadio non di proprietà, che non dà ricavi tranne, appunto, quelli derivanti dalla vendita dei biglietti. Ecco perché la Roma ha fretta di costruirsene uno tutto suo. Parecchia fretta.