CORSERA (G. PIACENTINI) - Se le dieci vittorie consecutive in avvio di campionato avevano, comprensibilmente, innalzato a livelli stratosferici lumore della tifoseria giallorossa, il doppio pareggio contro Torino e Sassuolo ha spento gli umori di una piazza che con la parola equilibrio ha poca dimestichezza
CORSERA (G. PIACENTINI) - Se le dieci vittorie consecutive in avvio di campionato avevano, comprensibilmente, innalzato a livelli stratosferici lumore della tifoseria giallorossa, il doppio pareggio contro Torino e Sassuolo ha spento gli umori di una piazza che con la parola equilibrio ha poca dimestichezza. Anche troppo, tenendo conto che la Roma è ancora al comando della serie A, seppure con un solo punto di vantaggio sulla Juventus e tre sul Napoli, le concorrenti dirette per lo scudetto. Eppure ci sono alcuni dati nel cammino della formazione di Rudi Garcia che dovrebbero non solo rassicurare, ma indurre i tifosi allottimismo.
La solidità difensiva: con soli tre gol al passivo, in 12 partite, la difesa giallorossa risulta la meno battuta dEuropa. La prolificità offensiva: 26 reti segnate, la media è di oltre 2 a gara. Numeri che sono in netta controtendenza rispetto al recente passato. Cè poi un dato che, più di altri, rende lidea di come Rudi Garcia sia riuscito a far cambiare marcia alla Roma: rispetto alle ultime due stagioni, quelle della gestione americana, il tecnico francese ha toccato quota 32 punti con circa tre mesi di vantaggio sia rispetto a Luis Enrique sia rispetto alla coppia Zeman-Andreazzoli. Il tecnico spagnolo superò quota 31 il 5 febbraio del 2012, battendo allOlimpico lInter per 4-0 e salendo a quota 34. Era la giornata numero 21 del campionato, cioè 9 in più rispetto a quanto è riuscito a fare Garcia questanno. Ancora peggio è andata a Zeman, che quando lo scorso anno è stato esonerato - dopo la sconfitta contro il Cagliari il 1 febbraio - era fermo a 31 punti sul campo (a cui vanno aggiunti i 3 assegnati dal giudice sportivo per la gara non disputata a Cagliari). A superare quota 32 ci ha pensato Aurelio Andreazzoli, il 16 febbraio, battendo allOlimpico la Juventus: era la venticinquesima giornata di campionato, più del doppio rispetto alla Roma attuale.
Per trovare un allenatore che si sia avvicinato allo score del tecnico francese bisogna tornare indietro di oltre dieci anni: nella stagione 2000-01 la squadra guidata da Fabio Capello aveva accumulato 29 punti (9 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta) dopo 12 giornate e toccò quota 32 alla tredicesima, andando a vincere a Bergamo (il 7 gennaio) contro lAtalanta. Tutti i tifosi della Roma sanno come andò a finire quella stagione.