Delrio: «Stadi senza speculazioni»

23/11/2013 alle 11:24.

IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - L’Italia avrà la sua legge sugli stadi. E lo farà tramite un emendamento alla legge di stabilità che dovrà essere approvata in Parlamento entro la fine della prossima settimana. È stato lo stesso ministro per gli Affari regionali, le autonomie e lo Sport, Graziano Delrio, ad assicurarlo: «Il Governo ha

Le polemiche scaturite due giorni fa dal contenuto di alcune bozze che erano circolate inizialmente non hanno interrotto l’iter che il ministro Delrio e il Governo avevano ipotizzato. Ad opporsi sono i parlamentari Cinquestelle e Sel, ma anche alcuni membri del Governo che giovedì avevano espresso qualche perplessità. Il viceministro dell’Economia Fassina (Pd) aveva tuonato: «La norma così com’è non va, potrebbe anche non essere ripresentata». Una norma che non sembrava gradita neanche al ministro dell’Ambiente Orlando (Pd) perché non in linea, anzi «in contrasto con la legge sul consumo del suolo» che lui vorrebbe presto mettere a punto.

Ma ieri il ministro Delrio ha spazzato vie polemiche e dubbi: «Quelle erano bozze che circolavano, non era l’emendamento ufficiale. Le cose reali sono che il Governo non intende procedere a nessuna cementificazione e a nessun consumo di suolo ma vuole superare un grande difetto infrastrutturale del nostro Paese. Udine e Torino testimoniano che le società maggiori, con un dialogo costruttivo, hanno la possibilità di procedere a varianti ed accordi urbanistici e a strumenti perequativi, di compensazioni - ha detto Delrio a margine dei lavori della 42esima assemblea generale dei Comitati olimpici europei svolta ieri a Roma -. Noi prevediamo un percorso accelerato per le riqualificazioni e le costruzioni di nuovi stadi correlate anche a funzioni commerciali. La parte sugli insediamenti abitativi rimane di competenza dei comuni. Il Governo non darà nessuna procedura accelerata su questo tipo di soluzioni. Il Paese è carente di infrastrutture sportive di medie dimensioni, parliamo di palazzetti che servono a tante società minori e dobbiamo colmare questo gap - evidenzia il ministro Delrio -. Nella proposta che ho presentato c’è il tema della correlazione con la società sportiva: non si può pensare che questi progetti si autonomizzino dalla società sportiva e dalla promozione dello sport altrimenti diventa un’operazione commerciale invariante che non serve a nessuno»

. A chiedere un’accelerata al Governo ieri è stato il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, ospite di Sky Tg24: «L’importante è sapere se vogliamo fare questi nuovi stadi di cui il calcio italiano ha bisogno oppure non fare nulla. Mi auguro che il testo venga guardato con grande attenzione e equilibrio, credo che questa sia una questione centrale per lo sport e per il calcio italiano e va affrontata con grande pragmatismo e realismo. Tra l’altro - ha concluso Beretta - metterebbe in moto un bel po’ di attività economica e occupazione a costo zero per le finanze pubbliche e per la collettività».