De Rossi: «È ancora lunga»

26/11/2013 alle 11:09.

IL ROMANISTA (V.META) - In una sera come questa, sarebbe troppo facile dire che hai rovinato tutto. Troppo facile e anche troppo comodo, perché è vero che i numeri dicono che in tre giornate la Roma ha dilapidato il vantaggio di cinque punti sulle seconde, ma ne ha sempre sette sulla terza, non ha mai smesso di giocare e contro il Cagliari ha trovato un Avramov che in cinque anni da vice Frey a Firenze aveva fatto più papere che parate.

È mancato semmai un pizzico di fortuna, quella che qualcuno nelle settimane delle dieci vittorie di seguito aveva provato a tirare in ballo: «All’inizio andava tutto bene – dice -, ora la fortuna è passata a qualcun altro. Ma il campionato è lungo, siamo a un punto da una squadra di fenomeni e comunque abbiamo allontanato il ». La pura (e dura) verità. D’altra parte, Daniele non è mai stato il tipo da mettersi a fare drammi, figuriamoci adesso, tant’è che quando semgli chiedono della “situazione” risponde quasi stizzito che «la situazione è quella che diciamo dall’inizio dell’anno, anche se qualcuno ha provato a dire il contrario. Noi abbiamo sette punti dal terzo posto, forse otto. Noi dobbiamo arrivare in , poi è chiaro che se vinci le prime otto e vai avanti a tutti, cerchi di rimanerci e noi cercheremo di ritornarci». Altro che finita, si può dire che sia appena cominciata: «L’ambiente ci ha dato un a mano, all’inizio soprattutto. È normale che quando vinci le prime dieci ci speri. Quando giochi, schiacci gli avversari che si difendono in undici contro di noi e non provano nemmeno il contropiede. Tutti ci temono, ma dobbiamo essere più cinici». Considerazioni che aiutano ad accendere il lume della ragione in una à che già da oggi rischia di sprofondare nella disperazione di chi pensa di aver rovinato tutto. Eppure, in una notte così, l’amarezza resta: «Il campionato non è finito, siamo a un punto da una squadra creata per vincere tutto. Le cose stanno andando bene, però dopo tre pareggi consecutivi c’è amaro in bocca». Lascia il campo per ultimo, , e lo fa correndo. L’unica cosa da fare, dopo una serata così.