IL TEMPO (D. PALIZZOTTO) - La guerra degli ultras costa caro ai club di serie A. Quanto caro? Esattamente 840 mila euro in appena dodici giornate di campionato, un vero e proprio salasso se confrontato con le cifre delle ultime stagioni. A questo punto del torneo, per capirci, dodici mesi fa le multe inflitte dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel
IL TEMPO (D. PALIZZOTTO) - La guerra degli ultras costa caro ai club di serie A. Quanto caro? Esattamente 840 mila euro in appena dodici giornate di campionato, un vero e proprio salasso se confrontato con le cifre delle ultime stagioni. A questo punto del torneo, per capirci, dodici mesi fa le multe inflitte dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel ammontavano a 344.500 euro, mentre due anni fa le sanzioni non superavano neppure i 200 mila euro, fermandosi per la precisione a quota 192.500. L'impennata è chiara, il conto mai così salato. La ragione è ormai nota: le nuove norme contro il razzismo volute dalla Uefa e recepite dalla Federcalcio hanno avuto ripercussioni immediate sui club di serie A.
L'interpretazione «estesa» delle regole - con il discusso concetto della discriminazione territoriale finito sotto la lente d'ingrandimento degli organi giudicanti e definito da Platini «un problema solo italiano» - ha avuto conseguenze deflagranti: se però la Corte Federale prima e il Consiglio Figc poi hanno attenuato le sanzioni contro i tifosi introducendo la «condizionale» (nelle prime 7 giornate il giudice aveva già punito con la chiusura le curve di Milan, Inter, Roma e Lazio), per ciò che riguarda le multe alle società nulla è cambiato rispetto ad inizio stagione.
Così si spiegano le cifre record riportate nella tabella a fianco. Il club più colpito è la Juventus: a causa delle intemperanze dei propri sostenitori, il presidente Agnelli ha già versato alla Lega di serie A 145 mila euro, oltre la metà dei quali (per la precisione 80 mila euro) per i cori razzisti e la «nuova» discriminazione territoriale. Un primato incontrastato, poco invidiabile e protratto negli anni, quello dei campioni d'Italia. Dal 2009 ad oggi la Juventus ha dilapidato oltre un milione di euro in sole multe (la Roma segue a quota 874 mila euro) e ora ha collezionato un nuovo record, diventando il primo club a dover giocare senza il sostegno delle due curve (due turni di squalifica per la Sud e uno per la Nord a causa dei cori discriminatori intonati dai tifosi nell'ultima gara contro il Napoli) dopo l'introduzione della «condizionale».
Tornando alla classifica stagionale delle multe, risalta il secondo posto della Roma, costretta a versare nelle casse della Lega già 136 mila euro, mentre la Lazio è «solo» ottava. Il podio è invece completato dal Napoli, la squadra bersagliata dalle offese dei tifosi del resto d'Italia. E in effetti le multe inflitte alla società partenopea (114 mila euro) sono quasi completamente dovute al lancio di oggetti e in particolare petardi durante le partite. Del razzismo, in questo caso, non c'è traccia, caso unico e raro: dati alla mano, infatti, oltre un terzo delle sanzioni inflitte dal giudice Tosel (330 mila euro su 840 mila) sono giustificate dai cori razzisti e dalla discriminazione territoriale.
Un quadro davvero poco incoraggiante, un conto mai così salato per la serie A. Ma una buona notizia c'è. La Lega ha studiato un modo intelligente per impiegare le ingenti risorse economiche ricavate dalle multe alle società. La somma finale (1.5 milioni di euro nella scorsa stagione, quasi il doppio al termine di questo campionato in base alla proiezione delle prime12 giornate) sarà equamente divisa tra i venti club per essere investita in progetti sociali proposti dalle stesse società. Dal totale vanno sottratti i soldi destinati alla Junior Tim Cup, manifestazione riservata a bambini e ragazzi, ma la sostanza non cambia: le società avranno a disposizione una cifra ingente (tra i 60 e gli 80mila euro a testa) da destinare a iniziative lodevoli. Un modo intelligente per limitare i danni provocati dagli ultras.